20 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Il sisma dell'Aquila

Fondi UE per L'Aquila puliti, ma c'erano appalti irregolari

La portavoce responsabile per le Politiche regionali della Commissione europea, Shirin Wheeler, ha reso note stasera a Bruxelles alcuni dettagli e cifre sulle irregolarità riscontrate nelle procedure d'appalto per i contratti nell'area colpita dal terremoto dell'Aquila

BRUXELLES - La portavoce responsabile per le Politiche regionali della Commissione europea, Shirin Wheeler, ha reso note stasera a Bruxelles alcuni dettagli e cifre sulle irregolarità riscontrate nelle procedure d'appalto per i contratti (soprattuttto per la costruzione di abitazioni temporanee) nell'area colpita dal terremoto dell'Aquila nel 2009, ribadendo comunque che «il denaro del Fondo Ue di Solidarietà dato all'Abruzzo o alle autorità italiane non è andato perso e i soldi dei contribuenti non sono stati sprecati». Secondo la portavoce, «non c'è stato bisogno di recuperare fondi», e i finanziamenti, ha insistito, «sono stati usati per 'progetti puliti', che sono stati sottoposti all'audit della stessa Commissione, ormai concluso. Il rapporto dell'audit sarà trasmesso all'Europarlamento nei prossimi giorni».

In pratica la Commissione, potendo scegliere i progetti da finanziare in una lista presentata dalle autorità italiane che comportava una spesa (920 milioni di euro) quasi doppia rispetto ai fondi Ue stanziati (494 milioni), è riuscita a evitare di finanziare progetti che presentavano «irregolarità».

Tali irregolarità, ha spiegato la portavoce, riguardavano soprattutto le procedure d'urgenza usate per gli appalti gestiti dalla Protezione Civile, che erano consentite da un decreto del governo italiano, ma che non erano più giustificate a diversi mesi di distanza dal terremoto. Secondo le conclusioni dell'audit della Commissione, «la fase di emergenza immediata era terminata e avrebbero dovuto essere usate le normali procedure d'appalto. Questo è stato perciò considerato irregolare».

Secondo la Commissione, gli appalti irregolari hanno riguardato l'assegnazione di contratti per 315 milioni di euro, di cui 181 milioni relativi alla costruzione degli edifici temporanei del cosiddetto progetto CASE. Essendo il costo complessivo del progetto CASE pari a 810 milioni, Bruxelles ha potuto attribuire i fondi Ue per 350 milioni di euro a una parte dei progetti sottoposti ad appalti regolari, finanziati con i restanti 629 milioni di euro (810-181 milioni), ha spiegato la portavoce nella nota.