18 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Giustizia | Processo Mediaset

Epifani: «Da Berlusconi reato particolarmente grave e pesante»

Il leader del Pd sulla condanna per frode fiscale al Cavaliere: «Non è una sentenza fondata sul nulla. Per noi la giustizia deve essere uguale per tutti, non c'è nessuno sopra la legge, le sentenze si rispettano e si applicano»

ROMA - Il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, ha attaccato Silvio Berlusconi dopo che la Cassazione ha depositato la sentenza di condanna per frode fiscale. Epifani ai microfoni del Tg3 ha ricordato: «Intanto voglio dire che non è una sentenza fondata sul nulla (quella la definizione del Cavaliere, ndr), ma leggendo le motivazioni è una sentenza che parla di un reato particolarmente pesante e anche particolarmente grave se fatto da un esponente politico, perché parliamo di un reato che riguarda la collettività».

SENTENZE SI RISPETTANO E APPLICANO - Il segretario ha aggiunto: «Per quello che ci riguarda confermo quello che ho detto, non ne vorrei parlare in continuazione. Per noi la giustizia deve essere uguale per tutti, non c'è nessuno sopra la legge, le sentenze si rispettano e si applicano».
La Giunta del Senato, che deve decidere della decadenza dalla carica di parlamentare di Berlusconi dopo la condanna per frode fiscale, «si riunirà - ha detto il leader del Pd - valuterà le ragioni della difesa, com'è giusto in un ordinamento democratico, e poi deciderà».

SEVERINO COSTITUZIONALE - Per quello che ci riguarda la legge Severino (che comporta la decadenza dopo la condanna, ndr) ad Epifani «non sembra in nulla e per nulla illegittima dal punto di vista costituzionale». Quanto alla richiesta avanzata da alcuni esponenti del centrodestra di rinviare le decisioni della Giunta di palazzo Madama, «questo - ha affermato - dipenderà dal presidente della Giunta e dalla Giunta. Un conto sono i tempi che la difesa deve avere. Non è la Giunta un tribunale, un'ordalia. Si tratta di un procedimento para-giudiziario, fatto da una Giunta del Parlamento, che deve svolgere in assoluta serenità il suo lavoro e poi, com'è giusto che sia, arrivare a una conclusione».

GOVERNO, NOI RESPONSABILI - Intanto però il Pdl minaccia la caduta del governo se la Giunta del Senato dichiarerà la decadenza del proprio leader dalla carica di senatore. «Non mi interessa», è il commento del segretario del Pd.

«Non capisco - ha detto - la pressione: questa è la nostra posizione, aggiungo che sarebbe bene che il centrodestra riflettesse sulla necessaria separazione fra le vicende giudiziarie del suo leader e le scelte politiche. Un governo di larghe intese non può andare avanti a seconda degli alti e bassi che le vicende giudiziarie del suo leader provocano nel leader del Pdl. A me sembra - ha detto ancora il segretario Democratico - questo un atteggiamento sereno, serio, responsabile, da parte di una forza che sostiene un governo in un'azione difficile ma che chiede agli altri pari responsabilità: non c'è qualcuno più uguale degli altri».
Il leader del Pdl ha rivendicato come un suo successo la decisione del governo di cancellare l'attuale regime di tassazione degli immobili.

CI VUOLE COERENZA - Epifani lo ha rintuzzato polemicamente: «A Berlusconi dico solo una cosa: bisogna che decida. Non è che un giorno vuole sfasciare il governo, il giorno dopo dice che il governo va bene e magari, da stasera in poi, per dieci giorni, dirà che il governo deve cadere». Secondo l'ex sindacalista: «Ci vuole una coerenza: noi abbiamo detto delle cose dall'inizio, durante e verso la fine. Le stesse cose, in modo che gli italiani capiscano chi ha un senso di responsabilità verso il Paese e chi ha un senso di responsabilità soltanto verso se stesso».
Poi il leader Democratico ha introdotto il tema aumento dell'Iva, sostenendo che non è inevitabile.
«Ieri - ha spiegato - si sono presi dei primi provvedimenti, ma è chiaro che il percorso si completerà con la manovra di bilancio tra settembre e ottobre. C'è un primo stadio di un'operazione che un secondo tempo. Da questo punto di vista ieri si è deciso unicamente di non far pagare la rata Imu che si doveva pagare a giugno. Il pagamento di dicembre, il non aumento dell'Iva, il resto che manca - ha sottolineato - per finanziare la cassa integrazione, il tema degli esodati, la scuola, devono stare in questa seconda parte».

VERA NOVITA' E' SERVICE TAX - La nuova tassa comunale (la service tax, ndr), è la «vera novità, che voleva il Pd, che volevano quasi tutti i partiti, sarà per sarà per la prima volta una tassa integralmente locale. Unificherà quello che oggi era l'Imu con la Tares e altre imposte locali». Se oggi la somma di Imu e Tares dava sei miliardi, questa nuova tassa, ha detto ancora i leader del Pd: «Costerà agli italiani quattro miliardi, cioè di meno. Dobbiamo stare attenti che i criteri di equità della nuova tassa siano rispettati, in modo che paga di più chi inquina di più e ha di più».