Renzi: Anche bersaniani mi chiedono «ci stai o no»
Nel caso decida di correre per la leadership del partito, aggiunge, «di sicuro non sarà come l'altra volta una campagna improvvisata, per quanto bella. C'è bisogno di una squadra ben definita»
ROMA - «Io mi sono stancato di passare per il monello in cerca di un posto, il ragazzo tarantolato con la passione del potere. Sono l'unico che non si è seduto su nessuna poltrona ed è rimasto dov'era prima. Se c'è bisogno di me, me lo diranno i sindaci, i militanti. Persone che stimo molto mi consigliavano di non farlo; ora però si vanno convincendo anche loro». In una intervista al Corriere della sera il sindaco di Firenze Matteo Renzi spiega che il ruolo di leader del partito e di primo cittadino «non sono incompatibili».
Nel caso decida di correre per la leadership del partito, aggiunge, «di sicuro non sarà come l'altra volta una campagna improvvisata, per quanto bella. C'è bisogno di una squadra ben definita». «Avere una funzione nazionale finora ha aiutato a fare meglio il sindaco, ad esempio a trovare i fondi per salvare il Maggio Fiorentino» sottolinea. La scelta comunque «dipende dal Pd, non da me», ma ora «anche i bersaniani mi chiedono 'Matteo ora basta, ci stai o no?'».
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