24 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Verso le Consultazioni

Il Governo PD-M5S passa il test degli economisti

E' il verdetto di un gruppo di tre giovani economisti che, attraverso un blog collettivo pubblicato sul sito del «Fatto Quotidiano», testata molto apprezzata dai grillini, ha messo a confronto le rispettive posizioni su otto punti, in parte diversi da quelli messi sul tavolo da Pier Luigi Bersani

MILANO - La strada verso la nascita di un governo Pd-Sel-M5s è stretta e tortuosa, ma l'ostacolo principale non è l'incompatibilità tra i programmi. E' il verdetto di un gruppo di tre giovani economisti che, attraverso un blog collettivo pubblicato sul sito del Fatto Quotidiano, testata molto apprezzata dai grillini, ha messo a confronto le rispettive posizioni su otto punti, in parte diversi da quelli messi sul tavolo da Pier Luigi Bersani: fiscal compact, Internet e sviluppo delle reti, reddito di cittadinanza, riforma Fornero, Europa e unione monetaria, banda larga e connettività, conflitti di interesse e legge elettorale. Il risultato è una prevalenza del «semaforo verde» e più di 500 commenti in quattro giorni.

'obiettivo ora è quello di fare avere i risultati al segretario del Pd e a Beppe Grillo per togliere loro «la scusa», a pochi giorni dall'inizio delle consultazioni al Quirinale, dell'incompatibilità programmatica. «Resto scettico sulla possibilità che un governo del genere possa nascere - ammette Matteo Rizzolli dell'Università di Bolzano, uno dei promotori insieme a Antonio Nicita, Fabio Sabatini, entrambi della Sapienza - perché non conviene tatticamente a nessuno dei due, ma mi sono molto ricreduto sull'oggettiva convergenza dei due programmi». All'esame dei fatti entrambi sono risultati molto scarni: «Quello di Grillo è vecchio di due o tre anni, quello di Bersani è nebuloso, ma integrandoli con alcune loro dichiarazioni siamo giunti alla conclusione che un governo, magari non di legislatura, è assolutamente possibile farlo».

Su alcuni punti, come la riforma Fornero e l'euro, ammette l'economista, «non vale neanche la pena mettersi a parlare, ma al netto delle obiezioni tattiche si può arrivare a proposte di legge condivise». Proprio la vaghezza di entrambi i programmi su alcune posizioni per Rizzolli è infatti un vantaggio: «Scelta Civica e Fare avevano programmi molto più dettagliati, quasi dei disegni di legge già scritti. Pd-Sel e M5s avevano invece scritto soprattutto degli slogan e in questo caso è molto più facile andare d'accordo». La pubblicazione del confronto su tutti e otto i punti programmatici sarà completata nei prossimi giorni, ma intanto i tre coordinatori del blog sono molto soddisfatti: «La quantità di commenti è sbalorditiva e, al netto delle provocazioni, il tentativo di far parlare delle cose concrete è stato apprezzato» conclude l'economista.