Il dubbio «amletico» di Berlusconi: Forza Italia 2.0 o PDL?
Mentre Angelino Alfano sfidava a Roma Berlusconi, reclamando primarie sempre più in bilico e chiedendo di non rinunciare all'unità del Pdl, a parecchi chilometri di distanza Silvio Berlusconi tornava a riunire per la seconda volta in due giorni i direttori delle principali testate d'area per ragionare delle prossime mosse
ROMA - Mentre Angelino Alfano sfidava a Roma Berlusconi, reclamando primarie sempre più in bilico e chiedendo di non rinunciare all'unità del Pdl, a parecchi chilometri di distanza Silvio Berlusconi tornava a riunire per la seconda volta in due giorni i direttori delle principali testate d'area per ragionare delle prossime mosse. Perché la novità è che ora l'ex premier, come Amleto, è assalito dai dubbi. Perplessità così forti da rimettere in discussione anche l'idea di lanciare un nuovo partito prima delle primarie del Pd. E soprattutto incertezze così pressanti da rendergli necessaria per domani una trasferta romana per incontrare l'ambasciatore per eccellenza, Gianni Letta.
Si sa, l'ex premier cambia idea a seconda dell'interlocutore, ma le ultime ore hanno ulteriormente confuso il quadro. L'anziano leader aveva un solo punto fermo: costruire una nuova FI con i migliori e lasciare gli altri a dividersi le spoglie del Pdl, eventualmente anche con un gruppuscolo di destra ex An. Senza traumi, serenamente e con reciproco interesse. Il problema è che gli altri non la pensano esattamente così, anzi: «Io sono per l'unità del partito e lavoro per questo, penso - ha chiarito Alfano - che sia la strada giusta. Confido che il presidente Berlusconi rilanci con noi il Pdl, io sono per l'unità». Aria di drammi politici, fratture pesanti e conte interne. Per dire dell'aria che tira, a sera alcuni parlamentari raccontavano che la coordinatrice del partito ad Alessandria, Manuela Repetti, riunendo il Pdl della provincia piemontese aveva chiosato più o meno così: questa è la nostra ultima riunione, nei prossimi giorni Berlusconi lancerà una nuova forza, lo stesso faranno gli ex An.
Parla Alfano, in platea tutti i colonnelli dell'ex An - L'evento è organizzato da FareItalia, l'organizzazione di Adolfo Urso e Andrea Ronchi. Ed è forse normale che in platea al Tempio di Adriano, vista anche la provenienza dei due, ci siano soprattutto ex An. Ma quando parla il segretario del Pdl Angelino Alfano il colpo d'occhio è evidente: tutti i colonnelli aennini si 'stringono' attorno ad Alfano.
In prima fila c'è Maurizio Gasparri. Dal palco interviene Gianni Alemanno. E non manca neanche Ignazio La Russa. Ai cronisti che cercano di 'scovare' qualche ex FI, in giorni difficili per un partito che sembra attraversato da una lacerazione tra berlusconiani e alfaniani, non riesce di più che individuare il deputato ed ex ministro Enrico La Loggia. Alfano, comunque, prima di entrare in sala non manca di richiamare la necessaria «unità» del Pdl, sollecitando il contributo anche di Silvio Berlusconi.
Il segretario, comunque, accenna solo in premessa alle primarie, che da settimane vivono un percorso complicato e risultano nel mirino del Cavaliere. «Le primarie le stiamo svolgendo con una certa sofferenza ma è una campagna elettorale. Eppure io credo che anche se la primarie del Pdl sono una campagna elettorale, non dobbiamo usare toni da comizio: oggi è importante una cosa, ciascuno di noi deve dire cosa ritiene utile per l'Italia». Poi spazio a una sorta di programma elettorale, dai dubbi sul concetto di rottamazione alle colpe della politica che hanno alimentato l'antipolitica, dalla posizione del partito sulla crisi e sull'Ue a quella sui valori di riferimento e ai magistrati.
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