20 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Il ritorno del Cavaliere

Berlusconi «prova» l'annuncio

Ieri allo stadio, in occasione della partita di Champions league dei rossoneri, Silvio Berlusconi avrebbe sciolto la riserva. «Ho deciso, torno in campo e mi candido premier». Il Cavaliere avrebbe spiegato di aver riflettuto a lungo ma di essersi alla fine convinto: «Solo io posso farlo». Mauro: «Servono volti nuovi, Berlusconi non è più leader adeguato»

ROMA - Prove tecniche di annuncio, per vedere l'effetto che fa. Certo, si trattava di una platea selezionata di fedelissimi come Galliani, Ennio Doris, alcuni dirigenti del Milan, amici, e le presentissime Francesca Pascale e Maria Rosaria Rossi. Ma ieri allo stadio, in occasione della partita di Champions league dei rossoneri, Silvio Berlusconi - raccontano alcune fonti - avrebbe sciolto la riserva. «Ho deciso, torno in campo e mi candido premier». Il Cavaliere avrebbe spiegato di aver riflettuto a lungo ma di essersi alla fine convinto: «Solo io posso farlo».

Parole che, salvo cambi di programma, dovrebbe pronunciare anche nel vertice convocato oggi per l'ora di pranzo a palazzo Grazioli con lo stato maggiore del partito. Pare che Berlusconi abbia preannunciato ai suoi interlocutori ieri sera anche il tono del discorsetto che intende fare: «Voglio rifondare il Pdl, azzerare tutto e cambiare nome». Soprattutto su quella voglia di profondo rinnovamento il Cavaliere avrebbe insistito, sottolineando di volersi liberare di quelle che ormai considera «facce impresentabili» soprattutto in tv, «vecchi tromboni» che la gente si è stancata di vedere, insomma la classe dirigente che senza di lui ha saputo solo «fallire». In effetti, lo stesso Berlusconi avrebbe ammesso di non saper bene ancora come 'disfarsi' di quelle che considera delle zavorre. La speranza è che, annusata l'aria che tira, siano gli interessati a farsi da parte.
Toni tranchant, di certo anche fomentati dalla platea 'favorevole' che aveva di fronte. Ma, agli uditori di ieri sera, il Cavaliere ha assicurato che oggi con i dirigenti userà espressioni altrettanto ultimative: «Ora si riparte da zero e le regole le detto io. E chi non ci sta, è libero di andarsene».

Mauro: Servono volti nuovi, Berlusconi non è più leader adeguato - «Silvio Berlusconi ha il grande merito di aver costruito un centro destra in Italia e di aver tenuto uniti partiti diversi per tanto tempo, ma ora abbiamo bisogno di volti nuovi, non è più lui il leader adeguato». A dire queste parole, intervenendo a Zapping 2.0 su Rai Radio Uno, è il presidente Pdl al Parlamento europeo, Mario Mauro.
«Bisogna candidare un volto giovane e che non si porti dietro fardelli di nessun tipo, altrimenti mettiamo a rischio la nostra stessa presenza nel Paese. In Italia al momento vedo a sinistra idee sbagliate e a destra idee confuse, ci sono tante scialuppe ma non c'è un cantiere per costruire una nave...».

Biancofiore: Mauro ingrato - «Per anni ho stimato Mario Mauro per la sua capacità di evocare brillantemente valori universali che portava in dote a Forza Italia prima e al Pdl poi. Per anni l'ho sentito glorificare Berlusconi per la sua capacità di incarnare gli ideali delle democrazie occidentali e per aver fatto del Pdl il primo partito del Ppe. Per anni ho sentito Mario Mauro pontificare su relativismi culturali , radici cristiane esolidarietà . Le sue parole odierne che disconoscono brutalmente la leadership conclamata dal popolo italiano di Berlusconi, mi lasciano sgomenta e mi fanno pensare che le blandizie del passato non fossero altro che opportunismi in libertà». Lo ha dichiarato in una nota Michaela Biancofiore del Pdl, coordinatrice regionale in Trentino Alto Adige.

Fini: Berlusconi in campo? Imprevedibile ma probabile - «E' probabile ma è imprevedibile la decisione che prende l'uomo». Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ospite del 'Transatlantico' su Rainews24. «Io non ho mai scommesso in vita mia - ha aggiunto - non ho intenzione di farlo» su questo.
«Il Pdl, se accetta un consiglio, si deve chiedere per quale motivo ha perso metà del consenso che aveva: non credo sia perché Berlusconi è stato poco presente o poco incisivo. Semmai il contrario ma questa è una mia opinione», ha concluso Fini.