19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Partiti | Primarie PDL

Alfano: Berlusconi parlerà chiaro

Il Segretario del PDL a colloquio con il Cavaliere: «Primarie al momento ok. Non sta a me revocarle». Cicchitto: «Spacchettamento partito sarebbe errore». Formigoni: «Retromarcia sarebbe incomprensibile». La Meloni come «osservatrice» a sede Pd di Roma

ROMA - Il segretario del Pdl Angelino Alfano ha reso noto un colloquio con l'ex Premier Silvio Berlusconi alla luce delle dichiarazioni di ieri in cui il Cav. Ha riprospettato una nuova discesa in campo per la premiership del centrodestra, sottolineando che sarà Berlusconi eventualmente a chiedere all'ufficio di presidenza del partito di archiviare definitivamente le primarie del pdl per le quali oggi si sono chiuse le candidature e che vede in corsa fra gli altri, con 100 mila sottoscrizioni, lo stesso Alfano.
«Non sono abituato a riferire pubblicamente conservazioni private, mia ambizione è che qualsiasi cosa avvenga d'amore e d'accordo con Berlusconi. Quando lui vorrà dire una parola chiara, la dirà lui. Io - ha affermato Alfano- ho un vincolo molto solido di affetto nei confronti del presidente Berlusconi, sono convinto che questo vincolo sia profondo e proprio per questo dico con chiarezza cosa penso».
Quanto alle primarie, «in questo momento sono attive». Ma «se Berlusconi si candiderà ci sarà una riunione dell'ufficio di presidenza in cui darà comunicazione in questo senso e noi stabiliremo cosa fare». E in ogni caso «non sono io a dover revocare le primarie: non starebbe a me farlo».

Cicchitto: Spacchettamento partito sarebbe errore - E' «un errore il cosiddetto spacchettamento del Pdl in più formazioni politiche», mentre per il suo «profondo rinnovamento» le primarie sono «sono indubbiamente uno strumento molto positivo», secondo Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera.
«Arrivati a questo punto bisogna avere l'esatta cognizione di due dati politici essenziali: in primo luogo, se è solo in discussione chi è il candidato a premier del Pdl fermo rimanendo l'orientamento del Presidente Berlusconi a non ricandidarsi in questo ruolo, oppure se questo orientamento del Presidente è cambiato. Però, stando a ciò che pubblicano da vari giorni gli organi di stampa, ci sarebbe l'intenzione di dar vita ad un nuovo soggetto politico distinto e diverso dall'attuale Pdl. L'esistenza o meno di questo dato politico va chiarito per la sua importanza. A proposito di esso ribadisco la valutazione secondo la quale è un errore il cosiddetto spacchettamento del Pdl in più formazioni politiche; mentre invece c'è quello del suo profondo rinnovamento nel senso di superare le strozzature verticistiche, il metodo della cooptazione ed eventualmente potendosi arrivare anche al cambiamento del nome. Da questi ultimi punti di vista le primarie sono indubbiamente uno strumento molto positivo. Inoltre non bisogna mai dimenticare che in presenza di più partiti, ognuno dei quali impegnato a ricercare il consenso e a caratterizzarsi sul piano politico e programmatico il rischio della concorrenza e della conflittualità è elevato. Al contrario invece di fronte alla sinistra sarebbe indispensabile l'unità di ciò che ha dato vita al Pdl e l'aggregazione di uno schieramento politico molto più vasto».

Formigoni: Retromarcia sarebbe incomprensibile - «Le primarie del Pdl si devono tenere. Una retromarcia sarebbe incomprensibile ai nostri elettori». Così il presidente uscente della regione Lombardia Roberto Formigoni su Twitter.

La Meloni come «osservatrice» a sede Pd di Roma - - Visita a sorpresa di Giorgia Meloni, nel tardo pomeriggio di oggi, alla storica sede Pd di via dei Giubbonari, nel centro di Roma a due passi da Campo de' Fiori: non per votare, com'è ovvio, ma «per comprendere il modello delle primarie del centrosinistra», come ha detto la stessa Meloni postando su twitter anche una foto di questa, a suo modo, anch'essa 'storica' visita. Giorgia Meloni, com'è noto, è una delle partecipanti alle possibili primarie del Pdl.