19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Le riforme Costituzionali

Alfano: Presidenzialismo possibile, la sinistra non cerchi alibi

E' questo il messaggio inviato dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, nel corso di una conferenza stampa al Partito Democratico. Quagliariello: E' il vero scudo anti spread. Gasparri: Fini lo voti

ROMA - Ribadire che i tempi per il varo della riforma presidenziale ci sono e invitare la sinistra a non cercare «alibi». E' questo il messaggio inviato dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, quello del Senato, Maurizio Gasparri e il suo vice, Gaetano Quagliariello. Un incontro fissato, non a caso, all'indomani del voto del Senato e a due mesi dal lancio della proposta avanzata dallo stesso ex Guardasigilli e da Silvio Berlusconi a palazzo Madama. «Il 25 maggio - ha esordito Alfano - abbiamo presentato l'ipotesi di riforma per l'elezione diretta del presidente della Repubblica. Quel 25 maggio, come si conviene alla stampa di sinistra e alla sinistra, siamo stati sbeffeggiati e irrisi perché dicevano che non avrebbe avuto seguito. Oggi, due mesi dopo, per la prima volta l'elezione diretta del presidente della Repubblica è stata votata da un ramo del Parlamento. Questo è un risultato storico ed è un primo passo perché una straordinaria riforma veda la luce».

LA PALLA NEL CAMPO DEI DEMOCRATICI - Da una parte il segretario del Pdl ci ha tenuto a ringraziare Ignazio la Russa per il lavoro di «tessitura» fatto con la Lega e ha voluto ribadire che riforma presidenziale e Senato federale «ben si sposano». Dall'altra, però, ha soprattutto cercato di ributtare la palla nel campo dei democratici. «Ora - ha sottolineato - c'è una seconda fase, si va alla Camera. La sinistra ci sta aggredendo perché abbiamo osato fare quello che la maggior parte degli italiani chiede. Noi non risponderemo pan per focaccia, non li attaccheremo, gli chiediamo invece di dare questa chance agli italiani».

ALFANO: I TEMPI CI SONO - «L'anno prossimo di questi tempi - ha insistito Alfano - sarà possibile festeggiare l'elezione diretta del presidente della Repubblica. Se questa riforma e quella della riduzione dei parlamentari non saranno fatte è perché la sinistra capisce l'importanza delle riforme con 10 anni di ritardo. E allora, piuttosto che ripensarci nel 2020, lo facciano ora». Poi la frecciata ai democratici. «Il Pd - ha detto il segretario Pdl - non dica bugie e menzogne perché i tempi ci sono. Se hanno una contrarietà dicano che è perché vogliono tenere nelle mani delle segreterie di partito l'elezione del presidente della Repubblica».

GASPARRI: FINI VOTI LA RIFORMA - A sua volta, invece, Maurizio Gasparri ha voluto rivolgere una stoccata a Gianfranco Fini. «Siamo di fronte - ha detto - a una occasione a portata di mano, da non perdere e speriamo che alla Camera chi è stato presidenzialista per una vita se lo ricordi». Caustico nei confronti della sinistra è stato anche Gaetano Quagliariello. «Noi - ha spiegato - non abbiamo tradito nessun accordo. Abbiamo presentato semplicemente quattro emendamenti per l'elezione diretta del presidente della Repubblica, non siamo passati da una democrazia parlamentare a un sistema presidenziale. Il vero problema è confrontarsi sul merito delle proposte. Questa riforma - ha aggiunto - porterebbe a un recupero di sovranità popolare che potrebbe essere il vero scudo anti-spread perché non c'è dubbio che l'architettura istituzionale italiana non è in grado di sostenere una crisi così marcata».