19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Spending review

Federfarma conferma la serrata del 26 luglio

Chiesta l'immediata apertura di un tavolo su nuovo sistema di remunerazione: La spending reviews costerà alle farmacie 220 milioni di euro l'anno. Federfarma Treviso: Il nord paga per il sud

ROMA - L'assemblea di Federfarma ha deciso di confermare, come preannunciato stamattina dal presidente Annarosa Racca, un giorno di chiusura di tutte le farmacie il 26 luglio per protestare contro i tagli previsti dalla spending review del Governo. L'assemblea, riunitasi alle 17, ha ribadito la richiesta, «già reiteratamente avanzata al Governo», di apertura immediata del tavolo per definire un nuovo sistema di remunerazione della farmacia, previsto da una legge del 2010 finora rimasta inattuata, superando le misure del DL 95.
Stasera il ministro della Salute Renato Balduzzi incontrerà i rappresentanti di Federfarma ma la 'serrata' è stata comunque confermata «in attesa di avere risposte dal Governo e dal Parlamento».

MANIFESTAZIONE DAVANTI A MONTECITORIO - Intanto, nel pomeriggio trecento delegati sindacali delle 120 associazioni territoriali dei titolari di farmacia hanno manifestato davanti a Montecitorio «contro le misure inique ed economicamente insostenibili poste a carico delle farmacie dal provvedimento sulla spending review, all'esame della commissione Bilancio del Senato».

A RISCHIO 20MILA POSTI DI LAVORO - Stamattina Racca ha fatto il punto sugli effetti della spending review sulle farmacia: «La realtà è questa - ha detto - inutile nascondersi, 20mila persone rischiano seriamente di perdere il lavoro a causa dell'approvazione di questo decreto». Inoltre, la norma sull'aumento dello 'sconto' (fissato al 3,65%) obbligatorio da fare al Servizio sanitario nazionale contenuto nel decreto sulla revisione della spesa «costerà alle farmacie 220 milioni di euro l'anno». A questo «ovviamente - ha concluso Racca - dobbiamo aggiungere i 600 milioni di euro che dovremo pagare se ci sarà lo sforamento della spesa territoriale».

FEDERFARMA TREVISO: IL NORD PAGA PER IL SUD - «Ci troviamo a dover affrontare un decreto che è semplicemente devastante». Lo sottolinea Franco Gariboldi Muschietti, Presidente di Federfarma Treviso partecipando oggi in qualità di delegato nazionale alla manifestazione indetta da Federfarma a Roma in piazza a Montecitorio. A Nordest la situazione è tesa e nel trevigiano i farmacisti sono già sul piede di guerra per l'ennesimo intervento iniquo.
«E' evidente che in tutta Italia, come nella mia provincia di Treviso - prosegue il presidente di Federfarma Treviso - le farmacie dovranno cominciare a tagliare sul personale. E facendo due conti è possibile pensare ad almeno una o due persone in meno per attività, specialmente personale non laureato: a livello nazionale parliamo almeno 18-20mila posti; mentre ragionando solo su Treviso parliamo di almeno 200 persone».