18 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Doveva essere il giorno del corto circuito

Alfano gela gli anti Monti: Da lui buoni risultati

Ospite a Napoli della convention organizzata dal partito campano di Nitto Palma e Cosentino on accenna a ipotesi di crisi, strappi, spine in procinto di essere staccate. Anzi rilancia, guarda avanti e promette imminenti misure targate Pdl per abbattere il debito pubblico

NAPOLI - Doveva essere il giorno del corto circuito, la spina finalmente staccata al governo Monti, un rito liberatorio dall'esperienza tecnica così costosa in termini di consenso. E invece Angelino Alfano, ospite a Napoli della convention organizzata dagli 'Studenti delle libertà' del Pdl e dal partito campano di Nitto Palma e Cosentino - vero padrone di casa - non accenna a ipotesi di crisi, strappi, spine in procinto di essere staccate. Anzi rilancia, guarda avanti e promette imminenti misure targate Pdl per abbattere il debito pubblico, riconosce i «buoni risultati» di Monti in Europa e spende metà del suo intervento ad attaccare «la sinistra», come a lasciar intendere che l'orizzonte è lo scontro elettorale del 2013.

CAUTI CICCHITTO E GASPARRI - Eppure fino a quel momento i vertici pidielle avevano mostrato cautela di fronte all'esito del braccio di ferro di Bruxelles, terminato con il via libera allo scudo anti spread. Fabrizio Cicchitto, ad esempio, pur riconoscendo a Monti di aver ottenuto «qualche risultato significativo» grazie al sostegno del partito di Berlusconi, prendeva tempo per una valutazione complessiva. E Maurizio Gasparri spiegava di attendere Monti al Senato per una «analisi più attenta» dell'esito del summit, promettendo anche una verifica accurata sul pacchetto crescita.

MISURE PER ABBATTERE IL DEBITO - E invece a Napoli Alfano giura che quella intrapresa dal premier è la strada giusta, un buon inizio, una linea corretta come quella di battere i pugni sul tavolo per strappare l'ok della Germania. E, quanto al futuro, «già la prossima settimana il Pdl presenterà misure per abbattere in debito». E' necessario vendere il patrimonio dello Stato, questo è il «primo punto programmatico» del partito. Il resto è un lungo ragionamento sul ruolo svolto dallo spread nella caduta del governo Berlusconi: «Dopo sette mesi nessuno ha chiesto scusa al Presidente». Colpevole è la sinistra, che dal Presidenzialismo alla gestione della fase di crisi segue un l'istinto «conservatrice» e alimenta una «clamorosa bugia», come appunto sullo spread.

ALFANO NON PONE SCADENZE - La platea applaude. Ma in precedenza il 'commissario' campano Nitto Palma aveva ricordato ad Angelino che quella sul ddl lavoro doveva essere l'ultima fiducia 'a prescindere'. Il leader giovanile Cesaro aveva evocato più direttamente la necessità di staccare la spina. Alfano non raccoglie lo spunto, semplicemente non pone scadenze e guarda ai prossimi mesi di legislatura.

DA QUI PARTE LA RISCOSSA DEL PARTITO - La Mostra d'Oltremare comunque applaude, stracolma, divisa com'è tra gruppi e associazioni 'marchiati' da t-shirt che segnalano la presenza delle diverse 'correnti' interne. Una conta esplicita, rumorosa, come i fischietti e le trombette che accompagnano veri e propri gruppi in marcia nei pressi dell'edificio. Ma il segretario saluta con una certezza: «Da qui parte la riscossa del partito».