1 agosto 2025
Aggiornato 02:30
La trattativa Stato-mafia

Napolitano: Campagna di sospetti basata sul nulla

Il Presidente della Repubblica: Chi conosce il diritto ha riconosciuto la correttezza del Quirinale. Di Pietro: Chi si offende ha la coda di paglia.... Sonia Alfano: Napolitano si dimetta, altrimenti impeachment. «Avvenire» difende il Quirinale: Pubblicazioni eversive

L'AQUILA - Sono state date delle intercettazioni telefoniche perfino «interpretazioni manipolate». Giorgio Napolitano parla della polemica che investe il Quirinale nella vicenda della trattativa Stato-Mafia per ribadire la correttezza dell'operato suo e dei suoi collaboratori.
«Si sono riempite pagine di giornali con le conversazioni telefoniche intercettate su indagini in corso - ha sottolineato il Capo dello Stato - sugli anni della più sanguinosa strage di mafia del '92-93 e se ne sono date interpretazioni arbitrarie, tendenziose e talvolta perfino manipolate, ma tutti coloro che, avendo seria conoscenza del diritto e delle leggi sono intervenuti dando una lettura obiettiva dei fatti, hanno ribadito l'assoluta correttezza del comportamento della Presidenza della Repubblica ispirato soltanto a favorire la causa dell'accertamento della verità anche su quegli anni».
«In questi giorni è stata alimentata una campagna di insinuazioni e sospetti sul Presidente della Repubblica e sui suoi collaboratori costruita sul nulla». Il Capo dello Stato rivendica però di aver «reagito con serenità e con la massima trasparenza rendendo anche noto il testo di una lettera riservata al Procuratore generale della Cassazione».

Finocchiaro: Attacchi irresponsabili - Gli attacchi al capo dello Stato sono «irresponsabili», bisogna smetterla con le «delegittimazioni». Lo ha detto la presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro: «Anche oggi abbiamo letto e ascoltato insinuazioni e accuse nei confronti del presidente della Repubblica. Il Pd respinge ogni tentativo, irresponsabile, di intaccare il prestigio e la rispettabilità di chi difende e onora, in momenti così difficili, il prestigio della nostra Repubblica. Tutti conoscono l'integrità e il senso delle istituzioni di Giorgio Napolitano. E' ora di smettere qualsiasi forma di delegittimazione nei suoi confronti e nei confronti dell'istituzione che rappresenta».

Di Pietro: Chi si offende ha la coda di paglia... - La linea dello Stato nei confronti della mafia tra il '92 e il '93 forse non ha «rilevanza penale», ma si sta tentando di «fuorviare le indagini» e se il capo dello Stato si offende per le critiche «ha la coda di paglia». Lo ha detto il leader di Idv Antonio Di Pietro, intervistato su SkyTg24: «C'è un'inchiesta in corso per accertare se lo Stato si è calato le brache di fronte alla criminalità, cosa che sarebbe un fatto gravissimo. Non sappiamo come sono andate le cose e non sappiamo se c'è rilevanza penale, ma sul piano politico...».
Di Pietro ha aggiunto, facendo riferimento alle lettere del Quirinale: «Si interviene e si tenta addirittura di fuorviare le indagini cercando di non far fare il confronto tra lui e l'ex ministro della Giustizia. Inutile fare gli offesi, credo che si debba cercare tutti quanti di dare una mano a coloro che stanno cercando la verità. Sapendo che potrebbe essere un fatto non penalmente rilevante abbiamo chiesto una commissione di inchiesta per sapere se tutti hanno fatto il loro dovere. Chi si offende ha la coda di paglia».

Fini: Irresponsabile delegittimare Napolitano - «Irresponsabile delegittimazione». Così il presidente della Camera, Gianfranco Fini, definisce le notizie sulla stampa relative al ruolo del Quirinale nella vicenda dell'inchiesta sulla presunta trattativa tra pezzi dello Stato e la mafia.
«L'equilibrio, l'imparzialità e l'alto senso dello Stato con i quali il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, svolge il suo mandato di massimo garante della Costituzione e di supremo Magistrato, si manifestano in ogni occasione - ha sottolineato Fini in una dichiarazione - e sono alla base del rispetto e della gratitudine di cui gode tra tutti gli italiani».
«Il suo alto impegno al servizio del Paese ha un valore ancor più rilevante in questa difficile fase della società nazionale, il cui legame con le Istituzioni deve essere salvaguardato da ogni forma di irresponsabile delegittimazione», ha concluso il presidente della Camera.

Cancellieri: Il Quirinale è al di sopra di ogni sospetto - «Il Quirinale è al di sopra di ogni sospetto». Così il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri risponde ai giornalisti che le chiedono come giudichi le intercettazioni che coinvolgono la presidenza della Repubblica sulla vicenda della trattativa Stato-mafia.
Parlando a margine della festa della Guardia di finanza all'Aquila, a proposito dell'interpretazione data dal capo dello Stato secondo il quale si tratta di una campagna basata sul nulla, Cancellieri ha aggiunto: «Sono assolutamente d'accordo con Napolitano».

Casini: Ricostruzioni superficiali e disarmanti - «Poiché molte ricostruzioni investigative sulla presunta trattativa Stato-mafia appaiono di una superficialità disarmante, indovino che di qui a poco spunteranno come funghi 'uomini delle istituzioni e della politica' della prima Repubblica che diranno di aver perso il posto non per il normale alternarsi delle vicende politiche, ma per il loro inflessibile contrasto alla criminalità organizzata. Della serie: quando si ricostruisce la storia secondo le proprie convenienze e non secondo i fatti». Lo scrive leader dell'udc, Pier Ferdinando Casini,

Sonia Alfano: Napolitano si dimetta, altrimenti impeachment - L'europarlamentare Sonia Alfano, presidente della neonata 'commissione Antimafia' del Parlamento europeo ha invitato alle dimissioni il Presidente della Repubblia Giorgio Napolitano per il comportamento del Quirinale rispetto all'inchiesta sulla presunta trattativa Stato-mafia, emerso a seguito della pubblicazione delle intercettazioni fra Nicola Mancino e consiglieri di Napolitano.
«Il capo dello Stato - ha detto la europarlamentare eletta con Idv e poi espulsa dal partito di Di Pietro - non ha capito quali sono le sue prerogative costituzionali. Risponde a persone processate mentre fa orecchie da mercante con i parenti delle vittime di mafia. Napolitano dovrebbe dimettersi, ha dimostrato di non essere imparziale. Non è solamente un problema etico». E se non lo facesse «io chiederei l'impeachment».
«Siamo in un corto circuito istituzionale», ha denunciato in una intervista ad Affaritaliani.it la Presidente della Commissione sul crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio di denaro del Parlamento Europeo.

«Avvenire» difende il Quirinale: Pubblicazioni eversive - «Il rispetto delle Autorità deve naturalmente avere come corrispettivo un esercizio leale delle prerogative che ne derivano. Ma quando si mettono nel mirino della propalazione personalità istituzionali e addirittura Capi di Stato e autorità morali apprezzati e ascoltati in tutto il mondo è chiaro che l'opera di delegittimazione non ha neppure il pretesto di denunce di irregolarità ma segue altre logiche, concettualmente eversive».