Napolitano: Non c'è alternativa all'unità dell'Europa
Il presidente della Repubblica torna sui temi europei in una lunga intervista con il direttore della Gazeta Wyborcza, Adam Michnick, pubblicata su Repubblica e sul quotidiano polacco alla vigilia della visita del capo dello Stato in Polonia
ROMA - «Non c'è alternativa all'unità» dell'Europa. «Mi è rimasta in mente l'opinione espressa un mese fa da Angela Merkel durante l'incontro con il nostro premier Mario Monti e con me: dobbiamo capire che gli europei costituiscono appena il 7% della popolazione mondiale; o riusciamo ad operare uniti o diventiamo irrilevanti». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano torna sui temi europei in una lunga intervista con il direttore della Gazeta Wyborcza, Adam Michnick, pubblicata su Repubblica e sul quotidiano polacco alla vigilia della visita del capo dello Stato in Polonia, in cui ripercorre la sua esperienza politica negli ultimi 35 anni attraverso la storia dell'Italia e dell'Europa.
Secondo Napolitano «è molto importante che l'abbia la leader della Germania, paese in cui potrebbe facilmente trovare terreno l'illusione dell'autosufficienza. Invece nemmeno il paese europeo più popoloso, dinamico e competitivo può contare davvero nel mondo se non si integra con gli altri paesi dell'Unione». Per il presidente della Repubblica «il futuro dipenderà dalla piena consapevolezza che ne avranno tutti i governi nazionali, e dipenderà dalla loro volontà e capacità di condividerla con i cittadini, con gli elettori».
Partiti in affanno in UE ma da noi in particolare - «La politica oggi è in affanno in tutta Europa. In Italia constato un particolare impoverimento culturale e morale della politica».
Il Capo dello Stato ha aggiunto che «vi sono naturalmente molte differenze, non tutti i partiti sono da mettere sullo stesso piano» ma in generale la politica è diventata «troppo contesa per il potere». «E poi - ha aggiunto guardando allo scenario europeo e non solo italiano - c'è il preoccupante fenomeno dei partiti populisti come il Partito dei Veri Finlandesi».
La corruzione cresce perchè la politica è ridotta ad affare - «Non tutti i partiti sono da mettere sullo stesso piano ma l'atmosfera generale è che la politica è diventata troppo contesa per il potere, disbrigo di affari correnti, personalismi e questo è un clima nel quale può prosperare la corruzione».
Napolitano ha aggiunto che «nessuno di noi pensa alla vita pubblica come a un idillio. Alcuni rischi, alcune sorgenti di corruzione non sono eliminabili. Ma certamente possono essere seriamente limitate
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