9 maggio 2024
Aggiornato 20:30
La crisi del centrodestra

Alfano lancia «Federazione per l'Italia»

Il Segretario del PdL: Ma non tiriamo nessuno per la giacca. Primarie per la premiership del 2013 e per priorità programma. In un contesto di istituzioni rinnovate, anche i partiti a nostro avviso dovranno rinnovarsi sia a destra che a sinistra

ROMA - Una «grande alleanza degli innovatori», «liberali», «riformisti» e «moderati». In tre parole: una Federazione per l'Italia. E' il «nuovo soggetto aperto» lanciato dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, nel corso della conferenza stampa in cui, con Silvio Berlusconi, ha lanciato la proposta di riforma della Costituzione sul modello francese.

«In un contesto di istituzioni rinnovate, anche i partiti a nostro avviso - ha detto - dovranno rinnovarsi sia a destra che a sinistra. Per quanto riguarda il nostro campo, ci rivogliamo a tutti i cittadini e a tutti i leader politici che si sentano di costruire una grande alleanza degli innovatori, dei liberali, dei riformisti, dei moderati e dell'area alternativa alla sinistra. In sostanza un'alleanza che raccolga tutte le nostre tradizioni e la nostra cultura. Quello a cui pensiamo è un soggetto aperto, i cui vertici siano scelti dai militanti, dai sostenitori, il cui programma sia frutto delle più ampie partecipazioni e consultazioni, in cui siano aperti tutti i canali di comunicazione con la società».

«Il Popolo della libertà e noi personalmente - ha sottolineato Alfano - mettiamo a disposizione di questo progetto la nostra storia, il nostro patrimonio e il nostro futuro. Chiediamo a tutti di comprendere il nuovo tempo che è già qui: una nuova alleanza non può nascere nel chiuso di una stanza da intese ristrette o da intese di vertice. Occorre aprirsi alla società, a tutti i protagonisti, alla partecipazione diretta, fisica e telematica, di tutti i cittadini. Lo stesso modello organizzativo del nuovo soggetto politico dovrà ispirarsi a questo criterio di trasparenza, di partecipazione, di democrazia diretta. Quindi proponiamo, e siamo disponibili a concorrere a organizzare primarie aperte per la scelta della candidatura alla premiership per il 2013 e primarie di programma per le priorità di contenuto su cui impegnare l'alleanza».

«Lo dico con grandissima serenità: noi, a tutti coloro ai quali ci rivolgiamo, non chiediamo una risposta oggi perché - ha sottolineato il segretario del Pdl - noi non vogliamo tirare per la giacca nessuno. Chiediamo di riflettere su questa proposta. Sappiamo che non è facile e sappiamo che la suggestione che noi pensiamo di proporre non può essere raccolta nello spazio di un pomeriggio. Ma chiediamo un'attenzione operosa che possa avere un suo sviluppo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi».

Gasparri: Se Berlusconi non lo vuole più è un problema suo - «Se Berlusconi dovesse dire che non vuole più andare avanti con il Pdl, o che il Pdl non c'è più, il partito andrebbe avanti lo stesso. E' un problema suo se non ne vuole far parte». Lo dice Maurizio Gasparri, capogruppo dei senatori del Pdl, alla Zanzara su Radio 24.
«Finora - sostiene Gasparri - a noi ufficialmente non ha mai detto nulla del genere. Il giorno che dovesse cessare di esistere il Popolo della Libertà ognuno poi sarebbe libero di prendere le sue decisioni».
«Se Berlusconi mi dicesse di non credere più nel Pdl - aggiunge Gasparri - io gli direi che non sono d'accordo. Il nome invece si può anche cambiare. Io vengo dal Msi, poi An quindi Pdl. Se dovesse cambiare nome in Partito degli Italiani non avrei nessun problema».

Alemanno: Alfano sia leader, basta coabitare con Berlusconi - «Secondo me è chiaro ed evidente a tutti che il futuro del Pdl e cosa verrà dopo il Pdl è legato esclusivamente al fatto che Alfano divenga il leader pieno del nostro schieramento, della nostra rappresentanza, perché se si continua con questa coabitazione tra Berlusconi e Alfano non si darà mai credibilità alla svolta di un quarantenne alla guida di questo partito». Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, questa mattina nel corso di Omnibus, su La7.

Cicchitto: Ora proposte innovative e dialogo con l'Udc - «Una sconfitta può essere tradotta in un rilancio per il futuro. Ma può diventare disastro se si fanno mosse sbagliate». Parola di Fabrizio Cicchitto che, in una intervista al Messaggero, ha spiegato che l'occasione di oggi annunciata da Silvio Berlusconi «sarà per presentare le nostre idee sulla riforma istituzionale ed eventualmente sulla legge elettorale, che è il nodo fondamentale. La proposta avrà elementi innovativi, rispetto alla discussione in corso, in quanto occorrerà riforma istituzionale con profilo più alto».