26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Giustizia | Caso Lusi

Lusi non firma il verbale dell'audizione chiesta dalla Procura

L'ex Tesoriere esige modifiche, i verbali torneranno ai Senatori: Nessuno ha chiesto chi ha preso i soldi. Se lo fanno rispondo. Il Senatore denuncia Rutelli e Renzi: Mi hanno diffamato. Pdl: Interrogazione su uso fondi Margherita

ROMA - Luigi Lusi non ha firmato i verbali della sua audizione in Giunta per le immunità del Senato. L'ex tesoriere della Margherita ha invece preteso alcune correzioni al «brogliaccio» delle sue dichiarazioni di mercoledì scorso. La nuova versione del testo dovrà essere ora distribuita ai componenti della Giunta e, se sarà condivisa, verrà finalmente inviata ai pm romani, che ne hanno fatto richiesta.
Sul verbale dell'audizione di mercoledì scorso, la Giunta aveva ieri dato via libera con un voto, così come, sempre votando, aveva autorizzato all'unanimità la trasmissione dei testi alla Procura di Roma.

Nessuno ha chiesto chi ha preso i soldi. Se lo fanno rispondo - Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita, è disponibile a dire se qualcuno dei suoi ex compagni di partito ha ricevuto soldi per se stesso, a patto che glielo chieda qualcuno tra i senatori che compongono la Giunta per le immunità di Palazzo Madama. «Quando me lo chiederanno - ha detto Lusi rispondendo ai cronisti in una pausa dell'audizione di oggi pomeriggio - non avrò alcuna difficoltà a rispondere. Per adesso nessuno mi ha chiesto nulla, resto a disposizione».
Lusi, inoltre, ha espresso a più riprese massima disponibilità nei confronti dei colleghi e si è detto «pronto a fare qualunque cosa la Giunta chiederà», compresa una eventuale udienza a porte aperte. Disponibile anche nei confronti dei cronisti, l'unica domanda a cui Lusi si è sottratto è stata quella sulle eventuali spartizioni di denaro in seno alla Margherita. «Su questo risponderò in Giunta o ai magistrati, che sono quelli deputati a chiarire i fatti».
Nella prima parte dell'audizione di oggi, Lusi ha di nuovo esposto la propria situazione e sottolineato il 'fumus persecutionis nei suoi confronti da parte della Procura di Roma Per quanto riguarda le domande, c'è stato il tempo di farne solo una, da parte del senatore del Pdl Franco Orsi. Le altre domande sono rinviate a stasera a partire dalle 20, quando riprenderà l'audizione, che il presidente Marco Follini terrà aperta fino ad «esaurimento delle domande». L'obiettivo dei senatori, infatti, è concludere l'audizione oggi e votare sulla richiesta d'arresto la prossima settimana.

Il Senatore denuncia Rutelli e Renzi: Mi hanno diffamato - Luigi Lusi ha presentato una querela nei confronti del presidente dell'Api Francesco Rutelli e del sindaco di Firenze Matteo Renzi. L'atto, che ipotizza il reato di diffamazione, è stato posto all'attenzione degli inquirenti della Procura di Roma che indagano sull'ammanco da oltre 25 milioni di euro dalle casse della Margherita per cui è stato chiesto l'arresto dello stesso Lusi.
L'iniziativa del parlamentare ed ex tesoriere della Margherita era stata in parte annunciata la scorsa settimana con una nota dei suoi difensori, gli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono. La querela di Lusi segue di alcuni giorni quella per calunnia depositata per conto del presidente dell'Api in relazione a quanto dichiarato alla giunta autorizzazioni a procedere del Senato.

Pdl: Interrogazione al Senato su uso fondi Margherita - «Ho presentato un'interrogazione parlamentare, firmata da altri trentasei senatori, tra cui il generale Ramponi, ex comandante generale della Guardia di Finanza, affinché si verifichi se i finanziamenti del 2009 del tesoriere Lusi ricevuti dalla Web&Press siano stati utilizzati per le campagne elettorali, primarie e candidatura a sindaco di Matteo Renzi oppure per le iniziative politiche della Margherita». E' quanto si legge in una nota del senatore Achille Totaro.
«Ho chiesto inoltre - prosegue il comunicato - di fare chiarezza sull'utilizzo del finanziamento alla società Dinamiche, società fallita anni prima, e sui motivi per i quali, dopo l'elezione a sindaco di Matteo Renzi, molte campagne pubblicitarie per il comune di Firenze e per gli enti partecipati del comune stesso siano state affidate alla medesima società, con introiti per centinaia di migliaia di euro».