Napolitano: Il rigore non basta, bisogna crescere
Intanto Monti plaude a Hollande: «Sia benvenuta la sua spinta per lo sviluppo». Grilli: Siamo ancora nel tunnel. Confindustria Padova: 3 imprenditori su quattro senza credito. Camusso: la causa dei drammi la mancanze di speranza. Lo Spread torna sopra quota 400
ROMA - «Nell’ avanzamento del processo di integrazione non si può fermare alla sfera delle politiche di bilancio per fini di consolidamento fiscale e di stabilizzazione finanziaria. Esso deve mirare a promuovere convergenze tra le economie, prospettive di rinnovata più intensa e sostenibile crescita su scala europea». Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
NAPOLITANO: METTERE ORDINE NELLA FINANZA NON BASTA - Napolitano ha osservato, nel suo messaggio alla conferenza in corso a Firenze su 'Lo stato dell'Unione', che «la crisi dell'eurozona ha condotto le istituzioni europee e i governi degli stati membri a spostare in avanti le frontiere delle decisioni e responsabilità comuni».
TUTTA L’EUROPA DEVE CRESCERE - L'Ue deve essere unita non solo sul rigore dei bilanci ma anche su tutte le «convergenze tra le economie» per rilanciare «una intensa e sostenibile crescita su scala europea». E' quanto afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio inviato per la conferenza sullo «Stato dell'Unione 2012» che si è aperta oggi a Firenze.
MONTI: SIA BENVENUTA LA SPINTA DI HOLLANDE - «Il maggiore calore che Hollande mette sulla crescita è benvenuto e credo che sia conciliabile con la disciplina di bilancio». Lo ha detto il premier Mario Monti riferendosi al nuovo atteggiamento della Francia in ambito Ue con l'elezione all'Eliseo di Francois Hollande.
PASSERA: NO A SCORCIATOIE PER LA CRESCITA - Per crescere non ci sono scorciatoie. Bisogna mantenere fermo il rigore e il controllo sui conti pubblici. Poi si può agire su tutti i motori della crescita. Lo ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera intervenuto all'assemblea di Confcooperative.
SIAMO NEL PIENO DI UNA RECESSIONE, VA DETTO - Passera ricordando la situazione in cui il governo è dovuto intervenire quando è stato nominato ha sottolineato che non bisogna «mai dimenticarsi perché sono state prese misure che vanno mantenute, perché il rigore e la garanzia al mondo che abbiamo sotto controllo i conti pubblici non possono essere dimenticati». Queste sono, ha sottolineato il ministro, «le condizioni per una crescita non drogata. Non ci sono scorciatoie ma si deve lavorare su tutti i motori della crescita. Siamo nel pieno della recessione - ha concluso il ministro - ma questa situazione si può girare. Non ci sono scorciatoie, bisogna avere il coraggio di parlare chiaro».
CONFINDUSTRIA PADOVA: IMPRESE STROZZATE - Si amplia la stretta sul credito alle imprese. Difficile dire quanto concorra l'inasprimento delle condizioni di offerta, quanto la debolezza della domanda effetto della recessione in atto. Il risultato è che l'accesso al credito è più difficile per 3 imprese su 4. Il 66,4% delle aziende padovane ritiene che il rapporto con le banche sia peggiorato negli ultimi sei mesi, un dato superiore di 15 punti rispetto a ottobre 2011. Quanto all'esperienza diretta di chi ha richiesto nuovo credito, sale al 75,5% (dal 51,0) la quota di chi denuncia grosse difficoltà di accesso.
È la preoccupante istantanea presa dalla quinta indagine «Pmi e condizioni di accesso al credito» realizzata da Ufficio Studi Confindustria Padova e Fondazione Nord Est tra il 20 marzo e il 20 aprile su un campione di 371 aziende e riferita agli ultimi sei mesi.
GRILLI: ATTENZIONE AI BILANCI PRIMA DELLA CRESCITA - «Non esiste una crescita duratura e strutturale senza che un'amministrazione pubblica gestisca i conti come un buon padre di famiglia, che usa le risorse dei cittadini attraverso le tasse». Lo ha detto il viceministro dell'Economia, Vittorio Grilli, intervenendo all'assemblea annuale di Confcooperative e sottolineando che «se non c'è fiducia» il rischio è che aumenti lo spread. Grilli ha affermato che «possiamo e dobbiamo guardare oltre il virtuosismo di bilancio, ma bisogna intendersi cosa significhi guardare oltre» perché c'è sempre il «rischio di avvitarsi». Il viceministro dell'Economia ha aggiunto che l'azione del governo italiano deve essere dentro una logica europea sulla disciplina fiscale, ma anche dentro una logica di «convergenza» del mercato affinché «ci sia un vero mercato unico e non frammentato».
CAMUSSO: SENZA SPERANZA AVREMO ALTRI DRAMMI - I lavoratori dipendenti e i piccoli imprenditori cominciano a convincersi che i sacrifici di questi anni siano stati inutili. E di fronte alla mancanza di speranza è più facile che chi vive situazioni di difficoltà economiche possa arrivare al gesto estremo di togliersi la vita. Il segretario generale della Cgil, parla in un'intervista a Repubblica dell'escalation di suicidi in Italia a causa della crisi.
QUATTRO ANNI DI SACRIFICI INUTILI - «Penso che molti - ha detto Camusso - abbiamo cominciato a convincersi che questa crisi non avrà fine. Che i sacrifici di 4 anni sono stati inutili. Se alle persone togli l'orizzonte non puoi stupirti dei drammi. I sacrifici senza speranza sono la formula della disperazione». Per Camusso sono «quattro anni che il popolo dei lavoratori dipendenti e dei piccoli imprenditori fa sacrifici». I gruppi più a rischio sono «chi ha una famiglia da mantenere e i pensionati soli».
LO SPREAD ANCORA SOPRA QUOTA 400 - Nuova fiammata dello spread che torna sopra quota 400. A metà mattinata, secondo i dati forniti da Bloomberg, il differenziale tra i titoli di stato decennali tedeschi e quelli italiani sale a 403 punti base. In apertura aveva segnato quota 390. Il rendimento dei Btp è al
5,54 per cento.
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