26 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Salta vertice Pd-Pdl-Terzo Polo in agenda domani

Legge elettorale, nuovo ddl da Deputati Pdl pro-bibolarismo

L'ex ministro Giorgia Meloni è la prima firmataria di una proposta di riforma che sarà depositata domani messa a punto da diversi parlamentari del Pdl, fra i quali Guido Crosetto. Di Pietro: No norme «ad hoc» per sconfitti. Bondi: Attenti, con il proporzionale rischio paralisi

ROMA - L'ex ministro Giorgia Meloni è la prima firmataria di una proposta di riforma elettorale che sarà depositata domani messa a punto da diversi parlamentari del Pdl, fra i quali Guido Crosetto, Salvatore Cicu, Basilio Catanoso, Sabrina De Camillis, Tommaso Foti, Fabio Rampelli ed Enrico Costa. La nuova proposta di legge punta a «correggere le anomalie dell'attuale sistema e difendere il bipolarismo». E sarà presentata in una conferenza stampa a Montecitorio alle 11.

Difendere il bipolarismo - «Domani - spiega Meloni - depositeremo alla Camera la nostra proposta di modifica della legge elettorale. Il testo su cui abbiamo lavorato corregge le anomalie presenti nell'attuale sistema elettorale introducendo il voto di preferenza, per permettere ai cittadini di scegliere direttamente i propri rappresentanti. E rimodulando l'attribuzione del premio di maggioranza in Senato, calcolato su base nazionale e non più regionale per garantire maggior stabilità agli Esecutivi. Al contempo, il ddl salvaguarda gli elementi di forza dell'attuale sistema elettorale, come la possibilità di conoscere il premier, il programma e la coalizione di Governo nel momento in cui si esprime il proprio voto».
«L'attuale sistema inoltre - sottolinea ancora l'ex ministro - difende il bipolarismo, una conquista sulla quale l'Italia non può tornare indietro, come abbiamo già affermato in un appello bipartisan promosso nelle scorse settimane insieme agli on Parisi e Martino e che ha trovato numerose adesioni tra i parlamentari».

Salta vertice Pd-Pdl-Terzo Polo in agenda domani - Le elezioni amministrative fanno una prima «vittima»: è il dialogo sulla legge elettorale, almeno quello che prevedeva vertici trilaterali tra i partiti che sostengono Mario Monti in Parlamento. Era in agenda per domani l'incontro sulla legge elettorale tra gli sherpa di Pd, Pdl e Terzo Polo, ma la brusca frenata del Pdl - e considerato anche le posizioni espresse dai democratici - ha complicato la partita e fatto saltare l'incontro fissato per domani.
In un primo momento si era anche ipotizzato di tenere una serie di bilaterali tra le delegazioni delle tre forze di maggioranza, ma questo schema al momento non è stato confermato. Certo è che domani non si terrà il previsto vertice per discutere di una bozza, quella Violante-Quagliariello, che è ormai messa in discussione anche da chi l'aveva prodotta.

Di Pietro: No norme «ad hoc» per sconfitti - Idv non accetterà che la legge elettorale venga riformata in modo da agevolare i partiti usciti «sconfitti» dalle amministrative. Lo ha detto il leader del partito Antonio Di Pietro, durante una conferenza stampa: «Certamente non possiamo accettare leggi elettorali che i partiti sconfitti dovessero fare ad hoc per cercare di rimanere in vita».

Parisi: Modello francese? Lì c'è anche il presidenzialismo - «Altro che isolate resistenze degli ulivisti e di minoranze marginali del centrodestra. A cestinare la bozza ABC approntata da Violante, e il contorno dei ritocchi costituzionali, sta oggi la prima analisi di Roberto D'Alimonte dei dati amministrativi». Lo afferma Arturo Parisi, in una nota, che a chi «riscopre oggi, nel centrosinistra e nel centrodestra, il modello francese» rivolge «un solo appello»: «La Francia, così come i nostri Comuni, non sono solo il doppio turno ma l'elezione diretta del presidente e da noi del sindaco. Non giochiamo con le parole. Arriva nella storia il momento delle scelte, e del coraggio. E' arrivato.»

Bondi: Attenti, con il proporzionale rischio paralisi - «Se è vero che la frammentazione politica, e il conseguente indebolimento dei maggiori partiti, rappresentano il dato caratterizzante di questa tornata elettorale amministrativa, allora l'ipotesi di una riforma della legge elettorale in senso proporzionale costituirebbe un errore perché alimenterebbe una ulteriore frammentazione del sistema politico fino al rischio della paralisi e dell'ingovernabilità». Lo ha affermato il coordinatore del Pdl Sandro Bondi, all'indomani dei risultati elettorali.