18 giugno 2025
Aggiornato 10:00
I costi della Politica

Partiti, stallo sulla rata di luglio e entità taglio, decideranno ABC

Intesa sul modello «tedesco»: 2/3 legati ai voti, 1/3 cofinanziamento. Bersani: Possibili drastici tagli in poche settimane. Stracquadanio: Viaggi gratis avvicinano i Deputati al collegio. Passera: Per avere credibilità si cambi legge elettorale

ROMA - Il modello l'hanno scelto, Pd, Pdl e Terzo polo, un sistema simile a quello tedesco, ma lo stallo è sul nodo della questione: quanto tagliare e a partire da quando. Saranno Pier Luigi Bersani, Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini, a questo punto, a tentare la mediazione finale: i tre segretari dovrebbero parlare della questione già nelle prossime ore e, comunque, senz'altro prima di lunedì, dal momento che i tre partiti hanno garantito al Governo che all'inizio della prossima settimana verrà formalizzata la proposta comune. Secondo quanto viene riferito, il Pd sembra avere assunto una posizione intransigente, chiede un taglio del 50% da applicare subito, ipotesi che lascia perplessi Udc e Pdl: «Ora si sono convertiti al dimezzamento...», commentava una fonte centrista. Da largo del Nazareno assicurano che non si torna indietro: «Noi - dicono fonti vicine al segretario - presentiamo la nostra proposta, che prevede il dimezzamento dei contributi da subito. Se loro non vogliono, vadano in tv a spiegarlo...».

L'accordo sarebbe stato raggiunto, invece, sul nuovo meccanismo. Secondo quanto si apprende da fonti del Pdl, ci sarebbe intesa su un sistema di finanziamento ai partiti alimentato da due «canali»: 2/3 dei contributi sarebbero legati, come adesso, ai voti ottenuti; il restante terzo verrebbe erogato solo a condizione che il partito presenti documentazione di un cofinanziamento privato. Uno schema simile a quello ipotizzato dal Pd.
Il problema, appunto, è l'entità del taglio: si deve capire quanto ridurre i contributi pubblici e se applicare le nuove norme già alla «tranche» che i partiti dovrebbero incassare a luglio. Un problema che gli «sherpa» sono sono stati in grado di risolvere e che ora dovranno affrontare direttamente i leader, sapendo che il Governo, con la nomina di Giuliano Amato, ha fatto capire di essere pronto a «supplire» ad un eventuale mancata intesa.

Bersani: Possibili drastici tagli in poche settimane - «Il Parlamento oggi ha la possibilità di varare in poche settimane sia i drastici tagli e la riforma del sistema di finanziamento pubblico sia le norme per regolare la vita interna dei partiti». E' quanto si legge nella relazione illustrativa della proposta di legge a prima firma Pierluigi Bersani sui partiti depositata oggi a Montecitorio.

Dozzo: Maggioranza bluffa, non vuole abolizione fondi - «Dopo le dichiarazioni del presidente Casini e dei due relatori del Pd e del Pdl al ddl sui partiti, è ormai svelato il bluff: la maggioranza non vuole abolire il finanziamento pubblico ai partiti ma solo ridurlo e rinvia ancora l'adozione del provvedimento in Commissione». Lo ha affermato in una nota il presidente dei deputati della Lega Nord, Gianpaolo Dozzo.

Stracquadanio: Viaggi gratis avvicinano i Deputati al collegio - «Il rimborso dei viaggi avvicina i politici al territorio e ci consente di fare questo lavoro. È necessario il contatto diretto, avere la possibilità di ascoltare il Paese in tutto il suo territorio» .È quanto dichiarato dal parlamentare Pdl Giorgio Stracquadanio, ospite di KlausCondicio, la trasmissione di approfondimento politico di Klaus Davi in onda su YouTube.

Di Pietro va avanti: 11 maggio depositiamo firme su pdl - «Abbiamo già raccolto alcune centinaia di migliaia di firme per abrogare la legge sul finanziamento ai partiti che, così com'è è sbagliata, esagerata e non soggetta ai dovuti controlli. Le consegneremo l'11 maggio al Parlamento chiedendo che la discussione parlamentare sulla modifica e revoca di questa legge avvenga partendo dalla legge di iniziativa popolare e non da quella all'interno del Parlamento». È quanto ha annunciato Antonio Di Pietro parlando a margine dell'udienza Bnl-Unipol al Tribunale di Milano in cui il leader dell'Idv è venuto a testimoniare.
Di Pietro ha spiegato che il suo partito ha presentato «una espressa richiesta ai presidenti di Camera e Senato perché bisogna dar voce prima di tutto alla volontà popolare».

Passera: Per avere credibilità si cambi legge elettorale - Per ritrovare credibilità i partiti cambino la legge elettorale. A dirlo, in un'intervista alFatto Quotidiano, è il ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture, Corrado Passera. «Una legge elettorale - spiega - che permetta di scegliere i propri rappresentanti e non costringa a coalizioni troppo eterogenee potrebbe sicuramente aiutare».