Corruzione, Di Pietro: Vogliono salvare Berlusconi
Il leader dell'IDV: Passano le notti a cercare di fermare il processo Ruby.... Patroni Griffi: Premi ai dipendenti che denunciano. Monti: Grato a Alfano per ok ad ampliare ddl. Rutelli: Salvare la politica sana per evitare i colonnelli. De Magistris: La corruzione non è diminuita, si è perfezionata
ROMA - «Se le voci riportate oggi dai giornali sul vergognoso mercanteggiamento che si sarebbe svolto al vertice di maggioranza, quello che Casini ha voluto immortalare con una opaca foto ricordo, corrispondessero al vero ci troveremmo davanti ad una situazione gravissima». Lo ha scritto sul suo blog il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che ha aggiunto: «Questo Paese è stato messo in ginocchio dalla corruzione. Lo sappiamo tutti e se qualcuno fa finta di essersene dimenticato può leggere i dati della Corte dei Conti e dell'Ocse per rinfrescarsi la memoria».
«In mezzo a questo disastro i rappresentanti del governo e dei partiti che lo sostengono - ha proseguito l'ex pm - non hanno di meglio da fare che cancellare il reato di concussione perché, altrimenti, ci andrebbe di mezzo Silvio Berlusconi? Con il Paese in ginocchio, con milioni e milioni di lavoratori disoccupati o in cassa integrazione, passano le loro notti a cercare di fermare il processo Ruby, visto che con la bufala della nipote di Mubarak gli è andata buca».
«Con una mano - ha detto il leader Idv - fanno credere di rettificare la legge sulla responsabilità civile dei magistrati, che era stata fatta apposta per ricattare i giudici, e con l'altra mano, in cambio, devono dare a Berlusconi quella legge sulle intercettazioni che quando era al governo, nonostante tutti i voti che aveva in Parlamento, non era riuscito ad ottenere. Perché la presa in giro sia completa ci manca solo che ci riesca adesso che non è più al governo».
Patroni Griffi: Premi ai dipendenti che denunciano la corruzione - «Ogni amministrazione dovrà predisporre secondo alcune linee guida metodologiche dei piani anticorruzione». Lo ha detto il Ministro per la Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi intervistato da Sky Tg24.
«Questi consistono - ha aggiunto - nell'individuare le aree, i settori e i procedimenti a rischio corruzione di ogni amministrazione. Un altro intervento su cui attendiamo il confronto con il Parlamento è quello della cosiddetta «premialità». Cioè attribuire un premio ai dipendenti che denunciano dei fenomeni di corruzione. Qui noi dovremmo trovare il giusto punto di equilibrio tra delazione e omertà», ha concluso il ministro.
Monti: Grato a Alfano per ok ad ampliare ddl - Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha ringraziato il segretario del Pdl Angelino Alfano per aver condiviso la decisione di una disciplina più estesa contro la corruzione. «Sono molto grato all'onorevole Alfano che ha condiviso e corroborato la decisione presa l'altra sera nel non brevissimo ma simpaticissimo incontro che abbiamo avuto», ha detto Monti, e cioè «di consentire che sul corpo del suo disegno di legge presentato quando era ministro della Giustizia si inserisca una disciplina ancora più estesa per quanto riguarda la corruzione».
Rutelli: Salvare la politica sana per evitare i colonnelli - Occorre salvare la politica sana per evitare che, in futuro, l'Italia sia governata da «colonnelli». Il monito viene dal leader dell'Api Francesco Rutelli, che da Napoli risponde a una domanda sulle accuse di corruzione che stanno interessando i partiti in modo bipartisan.
«In Italia bisogna rimettere le cose al loro posto salvando la politica sana perché, un paese nel quale persino i delinquenti possono parlare contro la politica, ha perso i fondamentali». Per il leader di Alleanza per l'Italia si deve «salvare la politica fatta dalle persone che ci credono e che non mettono una lira in tasca. La corruzione - ha rimarcato - va combattuta perché è il cancro che mette tutti sullo stesso piano e dà l'idea che la politica sia una cosa sporca». E poi l'affondo: «Se non salviamo la politica sana, domani - ha concluso Rutelli - l'Italia rischia di avere un colonnello al potere e non un governo tecnico al quale va la nostra gratitudine».
De Magistris: La corruzione non è diminuita, si è perfezionata - Gli episodi di corruzione, legati a volte anche a casi di tangenti, da Mani Pulite in poi non sono diminuiti, ma «perfezionati». A sostenerlo è il sindaco partenopeo Luigi de Magistris, interpellato a Napoli a margine del primo congresso regionale dell'Api. Commentando gli episodi che vedono coinvolti, in modo bipartisan e trasversale esponenti politici di vari partiti legati a vicende giudiziarie, l'ex pm ha esordito: «Bisogna distinguere l'inizio delle indagini dalle condanne e dai processi». De Magistris ha però ribadito che gli episodi illeciti non rappresentano «una notizia», «ho sempre sostenuto che la corruzione da Mani Pulite in poi non sia diminuita ma aumentata. Semmai - ha aggiunto - si sono perfezionate le tecniche corruttive che oggi sono un po' diverse. Non c'è più il lingotto di Poggiolini sotto il divano o la valigetta di Mario Chiesa, ci sono consulenze, operazioni in bilancio, rapporti professionali e incarichi. Oltre al denaro ci sono anche altre utilità, è su queste che si è perfezionata la corruzione in questi anni».
In questo bailamme anche la politica deve fare la sua parte perché «non solo deve essere trasparente ma apparire trasparente anche - ha sottolineato De Magistris - con un eccesso di zelo. I partiti, da soli, oggi non sono in grado di affrontare la questione morale in modo radicale. Il vento viene dai cittadini. Da qui - ha concluso il sindaco - può nascere la vera classe dirigente del futuro».
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