12 ottobre 2025
Aggiornato 11:00
La vicenda dei marò detenuti in India

Marò, Monti: La Ashton impegnata per una soluzione positiva

Ma il Premier italiano «corregge» il comunicato dell'Alto rappresentante per la politica estera UE. La Russa: Dopo Milano ora Genova e Napoli solidarizzino. Cicchitto: Nuove regole d'ingaggio sulle navi o stop militari

BRUXELLES - L'Alto rappresentante per la politica estera Ue, Catherine Ashton, si è impegnata «a intraprendere ogni possibile ulteriore passo per arrivare a una soluzione positiva» della vicenda dei due marò italiani detenuti in India e accusati di omicidio. Questo il risultato più importante dell'incontro che la Ashton ha avuto con il premier Mario Monti, questa mattina a Bruxelles, secondo una nota diramata dalla presidenza del consiglio italiana.
La nota contiene anche un distinguo polemico sul linguaggio usato in un comunicato precedente dell'ufficio del portavoce della Ashton a proposito dello stesso incontro. Secondo la nota della Ashton, il colloquio ha riguardato, fra l'altro, regolamentazione delle guardie armate «private» utilizzate per le scorte alle navi mercantili in funzione anti pirateria. Nella sua nota, Monti corregge: si tratta di «personale nelle forze armate».

La Russa: Dopo Milano ora Genova e Napoli solidarizzino - «Dopo la sofferta solidarietà del sindaco Pisapia e della sua giunta, avvenuta ieri dopo oltre tre ore di dibattito e grazie all'insistenza dell'opposizione di centrodestra, oggi è la volta dei sindaci di Napoli e Genova respingere le richieste di cittadini e opposizioni che li invitano ad esporre lo striscione che chiede la liberazione dei nostri militari». Lo ha affermato il Coordinatore nazionale del Pdl Ignazio La Russa.
«Nel rinnovare la mia vicinanza ai due marò e ai loro familiari - ha detto ancora La Russa - ribadisco l'invito a tutte le forze politiche, senza distinzione partitica, ad esporre nei palazzi delle istituzioni, così come è già avvenuto in molte città d'Italia, il manifesto che chiede la loro liberazione. La solidarietà più è bipartisan, più è forte»:

Cicchitto: Nuove regole d'ingaggio sulle navi o stop militari - «Quando i nostri militari sono costretti ad usare le armi per difendere la nave, da quel momento in poi il potere decisionale nella gestione della vicenda deve passare, senza possibilità di equivoci, dal comandante della nave e dalla società armatrice alle autorità militari che ovviamente devono agire d'intesa con il Governo. Se non è possibile acquisire questa scelta, che è praticata in tutto il mondo, allora è bene rivedere la legge: che gli armatori si muniscano di contractors privati senza il coinvolgimento dei nostri militari che non possono essere messi nelle condizioni inaccettabili nelle quali sono stati posti i nostri due militari». Lo ha sottolineato, in una dichiarazione sulla crisi dei marò italiani arrestati in India, il presidente dei deputati Pdl Fabrizio Cicchitto.
A giudizio di Cicchitto, infatti, la crisi dei marò ha posto con forza «due questioni». Ovvero «la gestione della vicenda per riportare i nostri soldati sotto la giurisdizione italiana, dopo l'incredibile errore iniziale rilevato anche dal Ministro degli Esteri di far abbandonare alla nave italiana le acque internazionali». Unita alla necessità di «ridefinire per il futuro in modo assai preciso le regole di ingaggio dei nostri militari e i ruoli fra il nostro ministero della Difesa, la Marina e gli armatori».