Napolitano: La dilatazione della spesa è una piaga, ma no a «tagli ciechi»
Il Presidente della Repubblica: Ma credo che sia questo l'approccio del Governo, spero subito conferme. La soluzione per la Grecia serva all'Italia e alla Sardegna. Non travalico mai i miei Poteri non esecutivi. Monti: L'Italia si è allontanata dal baratro
SASSARI - «La dilatazione della spesa pubblica corrente è una piaga per lo Stato, per l'economia, la politica italiana». Lo ha sottolineato Giorgio Napolitano parlando a Sassari. Una spesa pubblica «senza freni e criteri è alla base dell'esplosione del nostro debito pubblico insieme con la terribile altra piaga dell'evasione fiscale», ha continuato il capo dello Stato.
«Non c'è dubbio che si debba procedere alla riduzione e al contenimento della spesa per evitare l'accumulo del debito, ma - ha precisato - bisogna avere l'intelligenza, occhi e coraggio per distinguere, rivisitando voce per voce la spesa pubblica del nostro paese non per tagliarla in modo indiscriminato e alla cieca, colpendo voci che andrebbero eliminate e nella stessa misura voci che invece non vanno ridotte ma rafforzate per il nostro comune futuro».
«Credo - ha aggiunto - che questo sia l'approccio che si va affermando nella pratica del governo e mi auguro che abbiamo conferme nel prossimo futuro».
La soluzione per la Grecia serva all'Italia e alla Sardegna - «Quello che è accaduto in Consiglio europeo è importante anche per la Sardegna». Al suo arrivo ad Alghero, dove sta visitando la casa-museo di Giuseppe Mannno, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è tornato sui temi della crisi economica, con particolare riferimento all'accordo raggiunto in sede europea sulla Grecia. «Se si tira fuori l'Europa dagli effetti della crisi greca che ha avuto riflessi sull'Eurozona e sull'Italia - ha detto il capo dello Stato - si aprono prospettive migliori per la ripresa della crescita economica nel nostro Paese e in questa regione particolarmente colpita dalla crisi».
Non travalico mai i miei Poteri non esecutivi - «Mi si è chiesto un più vigoroso richiamo, io credo di averla alzata abbastanza la voce...». Così Giorgio Napolitano ha replicato agli studenti che a Sassari gli hanno chiesto di lanciare un appello a favore di fondi per il diritto allo studio.
«In ogni caso - ha aggiunto - è giusto, nell'ambito dei miei poteri, che sto sempre attento a non travalicare e che sono poteri di presidente non esecutivo ma di garanzia come hanno voluto i nostri padri costituenti con saggia e lungimirante scelta, sono molto attento a non andare al di là di quello che mi tocca fare, ma avendo la responsabilità di rappresentare l'unità nazionale, non possono che levare la mia voce per la coesione nazionale, l'unità tra nord e sud e affinchè si superi questo divario terribile che continua a lacerare la società italiana e che è il retaggio più pesante del processo unitario».
Il futuro dei giovani è la vera spina nel fianco del paese - «Non voglio cadere in formule troppo facili e scontate, ma al di là di dire che sono il nostro futuro, la vertià è che la condizione dei giovani è la spina nel fianco del paese». Un paese che «non riesce ad assicurare prospettive e un futuro ai giovani talenti è un paese condannato - ha aggiunto - Dobbiamo esserne fino in fondo consapevoli e trarne tutte le conseguenze anche per quello che riguarda l'impegno pubblico a sostegno dell'università, della ricerca, formazione e cultura».
Monti: L'Italia si è allontanata dal baratro - - L'Italia e i partner dell'area euro hanno fatto «significativi passi in avanti» su tutti i maggiori obiettivi che si presentavano tre mesi fa. Lo ha affermato il premier Mario Monti durante la conferenza stampa al termine dell'ecofin,. Monti ha citato 4 grandi obiettivi che si erano delineati tre mesi fa, «togliere l'Italia dal baratro» e questo riguardava innazitutto il governo, e poi «ridurre a livello europeo le probabilità di contagio, aiutare la Grecia che è la prima fonte di contagio, a ritrovare la via verso la stabilità e indurre l'Europa a impegnarsi per ritrovare un cammino verso la crescita» mantenendo quello di risanamento dei conti.
Oggi l'Italia «è meno vicina al baratro di quanto lo fosse tre mesi fa», ha aggiunto Monti.p>
- 31/08/2018 L'Argentina piange (ancora): peso a picco e tassi su del 60%. La ricetta neoliberista di Macri non funziona
- 17/05/2018 Cosa dicono quelli che dicono che non possiamo uscire dall’euro né cancellare il debito
- 16/05/2018 Cancellare una parte del debito: una proposta sacrosanta, che scatenerà l'ira dei mercati
- 10/05/2018 Argentina come la Grecia: dopo la speculazione, la troika del Fondo Monetario. Breve storia di un paese senza futuro