Bersani: Basta manovre, ora è momento del dialogo sociale
Il leader dei Democratici: «A chi raggiunge il 5% di avanzo primario che cosa altro si può chiedere? Nel caso, nessuno pensi di trattarci come la Grecia. L'Italia deve continuare sulla via delle riforme»
ROMA - Ora «è il momento del dialogo sociale». Lo scrive in una lettera a Repubblica il segretario del Pd Pierluigi Bersani, che scrive così l'agenda delle sfide che l'Italia deve affrontare. «Fino a ora - scrive il segretario - le decisioni sono state deboli. L'agenda da qui a marzo di per sè non rassicura. Nelle opinioni pubbliche è ancora dura come il marmo quell'ideologia difensiva e di ripiegamento che le destre europee hanno coltivato, ricavandone inutili vittorie, e che i progressisti non hanno potuto o saputo contrastare, ricavandone larghe e dolorose sconfitte». «Inutile illudersi»: per Bersani «o si mette in comune rapidamente e seriamente la difesa dell'euro o sarà il disastro».
L'Italia deve continuare sulla via delle riforme - Per questo «l'Italia deve continuare sulla via delle riforme e per rafforzare la sua credibilità ma non faremo più manovre». Del resto, sottolinea il segretario, «a chi raggiunge il 5% di avanzo primario che cosa altro si può chiedere? Nel caso, nessuno pensi di trattarci come la Grecia. Come si diceva, siamo troppo grandi e quindi parecchio ingombranti». Ma salvare l'Italia, sottolinea ancora il leader del Pd, al concreto «significa contrastare la recessione, produrre crescita e occupazione, dare una prospettiva alla nuova generazione. Salvare l'Italia è possibile solo se cambiamento e coesione si danno la mano. Se coesione e cambiamento diventassero un ossimoro, non ci sarebbe speranza».
L'azione di governo «deve dunque possedere un metodo fondamentale e un fondamentale messaggio. Quanto al metodo, emergenza e transizione pretendono una forma particolare di dialogo sociale tale da sollecitare partecipazione e corresponsabilità, salvaguardando comunque la decisione tempestiva».
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