27 luglio 2025
Aggiornato 01:00
Ancora una mattinata di lavoro per il Premier

Monti lavora alle prime misure: ICI, IVA e lotta all'evasione

Il Premier mentre prepara la missione in Europa, è al lavoro sulle misure aggiuntive richieste da Bruxelles, una correzione da circa 20-25 miliardi. Tra le ipotesi anche un aumento dell'Iva, dal 21 al 23% e delle accise sulla benzina e su gas e gasolio da riscaldamento. Ancora qualche giorno per i Sottosegretari

ROMA - Prima il pacchetto fiscale con Ici, Iva e lotta all'evasione fiscale, subito dopo la riforma delle pensioni e del mercato del lavoro, passando per un serrato confronto con sindacati e imprese. Sullo sfondo la patrimoniale. Il premier Mario Monti, mentre prepara la missione in Europa di martedì, mercoledì e giovedì, è al lavoro sulle misure aggiuntive richieste da Bruxelles, una correzione da circa 20-25 miliardi.
Il governo vuole dare subito un segnale ai mercati e ai colleghi europei sull'attuazione veloce e rigorosa di un percorso antideficit e sulle misure per rimettere in moto la crescita.
Domani, in consiglio dei ministri una ricognizione preliminare del primo pacchetto da varare o venerdì o subito dopo la riunione dell'Eurogruppo e dell'Ecofin del 28-29 novembre.

Sul tavolo più di un intervento. Tra le prime misure all'esame un ritorno dell'Ici sulla prima casa con un faro sui maggiori patrimoni. Si sta ragionando se rimodulare l'imposta municipale unica Imu o il nuovo tributo rifiuti e servizi (Res). Un tassazione che comunque dovrebbe essere progressiva.

Allo studio anche un tetto più basso ai pagamenti con i contanti, un'abitudine ancora molto radicata in Italia. Per combattere l'evasione fiscale si sta valutando di abbassare l'attuale soglia da 2.500 euro a 500-350 euro, al di sopra della quale non si potranno usare le banconote. Misura accompagnata dall'eliminazione delle commissioni sull'uso delle carte di credito. Non è escluso che si valuti anche un aumento delle commissioni per il prelievo al bancomat.

Tra le ipotesi anche un aumento dell'Iva, dal 21 al 23% e delle accise sulla benzina e su gas e gasolio da riscaldamento. Oltre a un nuovo pacchetto di tagli alla spesa, a cominciare da una spending review del Fondo unico della Presidenza del consiglio, un'accelerazione delle liberalizzazioni e un piano infrastrutture con una maggiore partecipazione dei capitali privati, si ragiona anche su interventi per ridurre la prima aliquota Irpef e il costo del lavoro che appesantisce le aziende facendo leva sull'Irap.

Ancora qualche giorno per i Sottosegretari - La nomina dei viceministri e dei sottosegretari non si dovrebbe chiudere nelle prossime ore, la discussione tra partiti e Governo è ancora aperta e, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, non dovrebbero esserci incontri già domani tra Antonio Catricalà e i rappresentanti dei partiti. Pd e Pdl insistono per non avere politici, ma chiedono anche di indicare «tecnici d'area», con conoscenza dei lavori parlamentari che facciano da raccordo. Il presidente del Consiglio Mario Monti, sfumato l'ingresso dei leader politici nel governo, sarebbe orientato a lasciare ai ministri la scelta dei vice e dei sottosegretari, che comunque dovrebbero essere pochi.

Monti vuole evitare le «maggioranze variabili» - L'ipotesi, però, non piace ai partiti e la dichiarazione di oggi di Guido Crosetto lo dice esplicitamente: «Se è vero quanto riportano i giornali di oggi sulla volontà dei singoli ministri di scegliere i sottosegretari come fossero loro assistenti allora forse occorrerà un corso veloce sulle regole della democrazia e sulla nostra costituzione». Monti ha delegato Catricalà su questa vicenda, impegnato in queste ore a fare il punto sulla situazione dei conti e sulle prime misure da adottare, comunque non prima del tour europeo che comincerà martedì. Domani al consiglio dei ministri è previsto solo il dlgs su Roma capitale e non dovrebbero esserci altri provvedimenti.
Anche perché il presidente del Consiglio è consapevole che con le sue misure creerà parecchi mal di pancia nei partiti e sembra preferisca procedere con 'pacchetti' che equilibrano i «dispiaceri» da dare: Monti vuole evitare le «maggioranze variabili», cioé di appoggiarsi una volta al centrodestra e una volta al centrosinistra a seconda dei provvedimenti da approvare e preferisce procedere presentando 'blocchi' di provvedimenti che scontentino in egual misura sia il Pd che il Pdl. E, prima di tutto questo, il premier ha bisogno di effettuare il suo giro di colloqui in Europa, prima con l'Ue, poi con il trilaterale con Francia e Germania, in modo da mettere giù un piano di interventi che sia in qualche modo coordinato a livello europeo, visto che la crisi riguarda l'intera area-euro.

Sul fronte della trattativa per i sottosegretari, invece, sembra che ci vorrà ancora qualche altro giorno. Da fonti parlamentari si esclude che già domani, come pure era circolato, Catricalà possa incontrare i partiti. La vicenda dovrebbe essere risolta comunque entro la settimana.