Casini: La lettera? Un patto scellerato tra Berlusconi e Bossi
Il leader dell'UDC: «Se arrivano provvedimenti in Parlamento cercheremo di migliorarli. Per l'opposizione è il momento della verità, serve alternativa. Serve armistizio, molti nel Pdl lo hanno capito»
ROMA - La lettera che Silvio Berlusconi ha consegnato all'Europa è «gravemente monca», frutto di «un patto scellerato tra Berlusconi e Bossi» e «alimenta uno scontro sociale tra ricchi e poveri che non ci possiamo permettere». Lo ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, in una conferenza stampa alla Camera.
Secondo l'ex presidente della Camera, tuttavia, «è destinata a rimanere lettera morta e questo ci preoccupa molto. E' destinata a riconvertirsi in un manifesto elettorale, anticipando a gennaio lo show down e andando a elezioni anticipate».
«Temiamo - ha sottolineato Casini - che gli intenti elencati nella lettera rischino di fare la fine degli annunci già sentiti da questo governo». Comunque «attendiamo la presentazione in Parlamento entro il 15 novembre delle quattro direttrici da attuare nei prossimi otto mesi».
Se arrivano provvedimenti in Parlamento cerchiamo di migliorarli - «Temiamo - ha detto Casini - che gli intenti della lettera facciano la fine degli annunci già visti: a partire dai cinque punti del governo del fare elencati da Berlusconi nel settembre del 2010, agli impegni annunciati il 14 dicembre scorso, alla frustata dello stallone, sono parole di Berlusconi, del decreto sviluppo, alle cinque diverse versioni della manovra economica approvata solo grazie al non ostruzionismo dell'opposizione».
Casini non è convinto che gli intenti elencati nella lettera vengano tradotti in provvedimenti ma, se dovessero arrivare in Parlamento, spiega: «Noi ci comporteremo come abbiamo sempre fatto, cercando di migliorare le misure», ad esempio compensando «omissioni gravi come le liberalizzazioni dei servizi pubblici locali».
Per l'opposizione è il momento della verità, serve alternativa - «L'opposizione è al momento della verità: l'Europa deve sapere che c'è un'alternativa seria e disponibile che non rifiuta la lettera della Bce e che vuole un patto per la crescita con le parti sociali. Noi - ha aggiunto - lavoriamo per creare un'alternativa che non sfugga alle responsabilità che ci chiede l'Europa e questo è un problema che anche gli amici di Vasto devono porsi». A chi gli domanda se sia cambiato l'atteggiamento del Terzo polo nei confronti del resto dell'opposizione e se ci sia spazio per una futura alleanza elettorale, Casini risponde: «Non vogliamo più la politica degli schieramenti. Per le prossime elezioni le alleanze dovranno essere basate sui contenuti». E i contenuti sono la lettera della Bce e il patto per la crescita firmato dalle parti sociali. «Se c'è una condivisione la valuteremo - spiega - ma non faremo sconti. Non vogliamo riproporre vecchi schemi di coalizioni corazzate capaci di vincere ma non di governare».
«Mi rendo conto - ha sottolineato Casini - di essere omissivo ma lo sono perché anche gli altri lo sono. Perché voglio vedere qualcuno che si alza e dice sì alla lettera della Bce e all'appello delle parti sociali. Questa sarebbe la base per un'alleanza e una grande novità politica». Quanto all'incontro con Pier Luigi Bersani questa mattina, il leader Udc si è limitato a dire: «Bersani sa benissimo quello che penso, abbiamo preso un cappuccino insieme e parlato del vertice Ue di ieri».
Serve armistizio, molti nel Pdl lo hanno capito - «Dell'armistizio c'è bisogno oggi più che mai» e «mi conforta che molti nel Pdl hanno capito che la lettera all'Ue è solo uno spot e una premessa della campagna elettorale». Silvio Berlusconi «non farà nessuna delle cose elencate nella lettera consegnata all'Ue perché vuole andare alle elezioni».
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