29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Il Premier non vuole un dl a costo zero. Scontro su ddl stabilità

Berlusconi punta sullo sviluppo, ma deve «fare i conti» con Tremonti

Intanto il Ministro Prestigiacomo ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di votare una legge, quella di Stabilità, che trancia di netto gli stanziamenti al Ministero dell'Ambiente

ROMA - Non che sia una novità: ministri versus Tremonti. Ma c'è una variazione sul tema che contribuisce a surriscaldare il clima della vigilia: Stefania Prestigiacomo ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di votare una legge, quella di Stabilità, che trancia di netto gli stanziamenti al ministero dell'Ambiente. Insomma, come se non bastasse la delicata prova del voto di fiducia al governo dopo lo scivolone sul rendiconto, domani si terrà anche un Cdm in cui saranno varate le tabelle con i budget dei diversi ministeri. E gli scontenti si moltiplicano, come dimostra l'antipasto di scontro che è andato in scena oggi tra il ministro dell'Economia e quello dello Sviluppo economico, Paolo Romani, furioso per la sottrazione di risorse alle Tlc e alla banda larga.

Il Premier ha visto Tremonti per 40 minuti - Uno scenario che non può certo lasciare tranquillo il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, consapevole che sul rilancio dell'economia è aggrappato il tentativo di tenere insieme la maggioranza. Legge di stabilità, decreto sviluppo, nomina del nuovo Governatore di Bankitalia: tre passaggi fondamentali per il premier. Tutti e tre, tuttavia, inesorabilmente «dipendenti» da Giulio Tremonti. Il Cavaliere oggi si è chiuso alla Camera per 40 minuti con il suo ministro chiedendogli di sbrogliare la matassa del ddl Stabilità e di non ignorare le doglianze dei suoi colleghi. In privato, come spesso accade, le parole del premier nei confronti del ministro dell'Economia sono più tranchant sebbene condite dalla consapevolezza che in questo momento bisogna stare assieme. D'altra parte è assai improbabile che lo sfogo di Paolo Romani non avesse il «sostegno» del Cavaliere.

Nel PDL l'ansia regna sovrana - Sebbene nel Pdl facciano professione di ottimismo sui numeri con cui il governo pensa di ottenere la fiducia domani, la verità è che l'ansia regna sovrana. Soprattutto nel presidente del Consiglio che sa bene che la vera battaglia è tutta ancora da combattere. Il terreno di scontro è già bello che pronto: il dl sviluppo. Berlusconi insiste con Tremonti perché sia a costo zero, e il ministro dice no. Cercando ogni volta di «proteggersi» dietro il cosiddetto asse del Nord con Umberto Bossi, che già è stato «provvidenziale» per far scemare nel governo la voglia di condono. Il fatto è che sul decreto sviluppo si sono concentrate anche le attenzioni dei cosiddetti scajoliani e di molti malpancisti in ordine sparso della maggioranza. A Berlusconi tocca poi risolvere un altra questione che si trascina da troppo tempo: quella del prossimo Governatore della Banca d'Italia, prerogativa che peraltro la Costituzione assegna direttamente a lui. Saccomanni, Grilli, Bini Smaghi, ma anche altri nomi nella rosa: sulla scelta a pesare sono i veti incrociati. Ma il tempo stringe e Mario Draghi assumerà il ruolo di numero uno della Bce il primo novembre: per il 23 ottobre il capi di Stato e di governo si vedranno a Bruxelles mentre il 24 si riunirà il Consiglio superiore della Banca d'Italia.