28 marzo 2024
Aggiornato 21:30
La cinquantunesima fiducia per il Presidente del Consiglio

Berlusconi chiede una nuova fiducia alla Camera, metà aula deserta

Il Premier a Montecitorio dopo il Consiglio dei Ministri per un nuovo Rendiconto dello Stato. L'opposizione tornerà in aula solo venerdì per votare contro la fiducia

ROMA - Nuovo Berlusconi day, cinquantunesimo per la cronaca, oggi alla Camera dove il Presidente del Consiglio chiederà un nuovo voto di fiducia, già calendarizzato per venerdì, per garantire la presenza dei numeri della maggioranza a Montecitorio dopo la bocciatura di martedì per un voto del primo articolo del rendiconto dello Stato.

Berlusconi è atteso alla Camera alle 11, al termine della riunione del Consiglio dei ministri che inizierà alle 9 a palazzo Chigi e nel quale il Governo - dopo aver autorizzato il Premier alla nuova richiesta di fiducia alla Camera - approverà un nuovo testo di rendiconto dello Stato insieme alla legge di stabilità da trasmettere al Parlamento, con approvazione nei primi giorni della prossima settimana da parte di Senato e Camera. La strada di andare avanti è stata ratificata dal vertice serale di ieri a palazzo Grazioli fra Berlusconi e Bossi, convinti che nel voto di venerdì il Governo non correrà pericoli, al netto di colpi di scena. E degli sviluppi nella giornata di oggi degli incontri fra «malpancisti» del Pdl e, più in generale , nella maggioranza.

Il «semi Aventino» delle opposizioni - Ma i riflettori del Berlusconi day odierni saranno molto concentrati anche sul «semi Aventino» delle opposizioni che non assisteranno al discorso del Presidente del Consiglio nè interverranno nel dibattito sulla fiducia, tornando in aula solo venerdì per votare contro la fiducia. Una scelta, è stata la decisione sancita al termine di un summit Pd-Terzo Polo-Idv in una nota comune che vuole denunciare al contempo il totale disaccordo sulla gestione politica delle conseguenze del voto di martedì da parte di maggioranza e governo, lo stato «inaccettabile» per il Paese del governo nazionale ma l'assoluta disponibilità di tutti i gruppi di opposizione a non far venir meno il proprio impegno e senso di responsabilità istituzionale, partecipando al voto finale. In piazza Montecitorio a protestare, invece, ci saranno le sinistre non elette in Parlamento in questa legislatura.