18 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Politica & Giustizia | Ddl intercettazioni

Intercettazioni: Berlusconi, il nostro è uno Stato di politizia

Il Premier: «Non siamo un paese libero». Fini: «La fiducia sul ddl intercettazioni sarebbe un atto di gravità inaudita». Di Pietro: «Il Governo vuole mettere il bavaglio al web»

ROMA - La maggioranza agirà in Parlamento sulle intercettazioni perché l'Italia torni ad «essere un Paese libero». Silvio Berlusconi lo ha detto intervenendo al telefono ad una manifestazione del Pdl a Cuneo: «Dobbiamo tornare ad essere un Paese davvero civile, libero. Oggi non lo siamo. Sapete bene che quando chiamate qualcuno al telefono sentite la morsa dello stato di polizia, e il fatto che non sentite le vostre parole inviolabili significa che non siamo più in uno stato di libertà».

Fini: «La fiducia sul ddl intercettazioni sarebbe un atto di gravità inaudita» - Sarebbe un fatto di «gravità inaudita» se il Governo mettesse la fiducia sul ddl intercettazioni. Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini parlando a SkyTg24: «Mi auguro che almeno su questo argomento il governo rifugga dalla tentazione di mettere la questione di fiducia, saremmo in presenza di un fatto di inaudita gravità politica». Ha precisato Fini: «Non perché io sia contrario ad una legge che regoli in modo diverso l'utilizzo delle intercettazioni. Anzi, il 'terzo polo' metterà a punto una propria proposta in modo che alla magistratura sia consentito di usare le intercettazioni per le indagini, e contemporaneamente si renda impossibile la divulgazione di intercettazioni che non hanno nulla a che vedere con il reato. Siamo perfettamente coscienti che ci sono problemi che vanno risolti, la cosa che non siamo disposti a tollerare è che si dia un colpo di spugna, si cancellino i processi, si accorcino o si allunghino i processi a seconda delle esigenze dell'imputato. Questo è un uso personale delle istituzioni, che una delle ragioni della mia dissociazione dal presidente Berlusconi un anno fa».

Di Pietro: «Il Governo vuole mettere il bavaglio al web» - «Il governo prova ancora una volta a mettere il bavaglio al web. Il ddl intercettazioni, infatti, prevede anche che qualunque blog, sito, portale o social network riceva una richiesta da soggetti che si ritengano lesi da un contenuto pubblicato, sia obbligato a rettificare entro 48 ore. E' la solita norma ammazzablog. La rete si sta già ribellando e state certi che anche noi dell'IdV non staremo con le mani in mano». E' quanto scrive sulla sua pagina Facebook il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.

Orlando (Idv): «Berlusconi vuole il bavaglio» - «Ancora una volta, il presidente del Consiglio vorrebbe spuntare le armi ai magistrati e limitare l'uso delle intercettazioni che sono uno strumento indispensabile per le indagini». Lo ha affermato in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando. «E' grave - ha aggiunto - che in un momento di crisi economica come questo, il premier blocchi il Paese e il Parlamento con le solite leggi ad personam. Il suo è un comportamento irresponsabile: vada a casa per il bene dell'Italia».