18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
TBC al Gemelli

Polverini: «Il Gemelli sapeva? No comment». Intanto sono 109 i bambini positivi

Il Presidente della Regione Lazio: «Non è un'epidemia, lo dicono numeri ed esperti». Codacons: «Positivo ai test anche un bimbo nato il 27 luglio». Gemelli: «Controlli rigorosi e di ampiezza straordinaria»

ROMA - Nessuna epidemia, una campagna di prevenzione nelle scuole e la necessità di riscrivere il protocollo di sicurezza negli ospedali. E' chiaro il pensiero dal presidente della Regione Lazio Renata Polverini alle presse da giorni con lo scoppiare del caso tbc. Dalle pagine de Il Messaggero, la governatrice è tornata ad escludere l'ipotesi di un'epidemia: «Lo dicono gli esperti dell'Unità di coordinamento: i bimbi positivi non sono malati, non possono contagiare e quindi non si può parlare di epidemia». A conferma di questo anche «I numeri: La media dei bambini risultati positivi è dell'8,5%, inferiore alla media che ha fissato l'Oms, ossia il 12%».
Un caso, quello del Gemelli, che per il governatore Polverini: «ricorda come vecchie patologie che l'Italia aveva dimenticato possono riemergere». Anche per questo, al ministro Fazio la presidente ribadirà la necessità di alcuni cambiamenti nelle procedure di sicurezza delle strutture: «E' evidente che davanti a patologie che riemergono bisognerà adottare misure che avevamo abbandonato. Cercherò di sentire cosa intende fare il ministro».

Polverini: «Il Gemelli sapeva? Non commento le indiscrezioni» - opo aver giudicato «tempestiva» la reazione della Asl Roma E e del Gemelli, la governatrice ha spiegato di non sapere ancora se sia arrivata o meno la convocazione della Regione davanti al Tar in merito al ricorso del Codacons sulla composizione della Commissione d'indagine della Regione. Su questo la governatrice ha aggiunto: «Posso solo dire che i componenti della Commissione sono i migliori esperti del settore, dipendenti da strutture pubbliche non coinvolte nel caso».
Nessun commento invece sull'ipotesi che l'infermiera del Gemelli fosse risultata positiva al test per la tbc già nel 2004. Per la governatrice «Parliamo di indiscrezioni che non mi permetto di commentare. Solo dalla Procura e dalla commissione interna sapremo la verità».
Quanto alle misure di controllo e prevenzione, la presidente ha spiegato: «Come Regione, indipendentemente da questo caso, stavamo già immaginando una campagna di prevenzione per formare la cultura della prevenzione e il caso del Gemelli ci induce a farlo con maggiore forza».

Codacons: «Positivo ai test anche un bimbo nato il 27 luglio» - «E' stato trovato positivo ai test anche un bimbo nato il 27 luglio scorso, quindi due giorni dopo l'allontanamento dell'infermiera, il che dimostrerebbe che l'infezione sarebbe perdurata nei locali del Policlinico fino a che questi non sono stati chiusi», a riferirlo, in merito ai test sulla tbc effettuati tra i neonati del policlinico Gemelli di Roma, è il Codacons, che per questo «consiglia anche a tutti i genitori dei bambini nati dopo il 25 luglio di sottoporre ai test i loro figli». Il 25 luglio, infatti, risulta essere l'ultimo giorno di lavoro dell'infermiera di neonatologia alla quale è stata diagnosticata la malattia.
Secondo sempre quanto riferito dall'associazione dei consumatori in un comunicato, la notizia sarebbe emersa dall'incontro con 50 genitori di bambini a rischio tbc, avvenuto ieri nella sede dell'associazione.
Il Codacons ha convocato una conferenza stampa dove - spiega - verranno resi noti i particolari della vicenda raccolti dall'associazione stessa e le concrete iniziative giudiziarie intraprese. La conferenza stampa è fissata per mercoledì 7 settembre alle ore 12 a Roma, e parteciperanno genitori dei bambini coinvolti e gli esperti sanitari dell'associazione.
Inoltre «saranno invitati a partecipare» anche il presidente della Regione Lazio Renata Polverini e il professor Aldo Morrone del San Camillo.

Regione Lazio: altri 13 bimbi positivi a test, in totale sono 109 - Altri 13 bambini nati al Policlinico Gemelli sono risultati positivi ai test sulla tubercolosi, lo comunica la Regione Lazio nel bollettino quotidiano. Salgono così a 109 i neonati a cui è stato riscontrato il bacillo della tbc, in seguito ai controlli scattati dopo che è risultata affetta dalla malattia un'infermiera del reparto neonatologia del nosocomio romano.
In particolare, oggi sono emersi 13 nuovi casi positivi, su 138 test effettuati, relativi ai controlli che si stanno ultimando, in questi giorni, in relazione agli ultimi appuntamenti programmati, spiega la Regine Lazio. Si tratta di due femmine ed 11 maschi, le famiglie dei quali sono state già avvisate. I bambini risultati positivi ai test sono nati cinque nel mese di gennaio, due a febbraio, quattro a maggio, uno a giugno e uno a luglio. Complessivamente sono 109 i casi di positività su 1266 risultati pervenuti, con una media dell'8,6%.
E' infatti tornata a riunirsi oggi, come previsto, l'Unità di coordinamento della Regione Lazio, presieduta dalla presidente Renata Polverini, chiamata a gestire l'attività di controllo sui nati al Policlinico Gemelli inseriti nel programma di sorveglianza sulla tubercolosi e che ha fatto il punto della situazione sulle operazioni di verifica e prevenzione.

Gemelli: «Controlli rigorosi e di ampiezza straordinaria» - Dalla «prima segnalazione» del caso dell'infermiera di neonatologia del Policlinico Gemelli affetta da tbc, sono stati avviati dall'ospedale «una serie estesa di rigorosi controlli», controlli la cui «ampiezza è del tutto straordinaria», a fronte della «inconsueta specificità della vicenda»: così in una nota stampa risponde alle polemiche il nosocomio romano. Che, inoltre, prende atto del fatto che questa vicenda stia sollevando interrogativi anche su un'eventuale aggiornamento delle linee guida in materia.
«Sin dalla prima segnalazione del caso dell'infermiera affetta da Tbc, il Policlinico A. Gemelli, corrispondendo con adesione piena e partecipando attivamente all'azione intrapresa, responsabilmente e con le metodologie scientificamente collaudate, dalla ASL RM/E e dalla Regione Lazio, ha avviato una serie estesa di rigorosi controlli», si legge nel comunicato. E - prosegue la nota - «l'ampiezza di tali controlli, va sottolineato, è del tutto straordinaria. La sua eccezionalità è determinata dalla stessa inconsueta specificità della vicenda, la quale, come hanno incominciato a rilevare autorevoli studiosi nazionali e internazionali, sta sollevando questioni e domande non solo nuove, ma anche di grande rilievo sia per la definizione di ulteriori paradigmi scientifici per quanto riguarda l'epidemiologia e la profilassi della Tbc neonatale, sia per la costruzione di più aggiornate ed efficaci linee guida».
Il policlinico conferma «che i risultati dei test di laboratorio stanno evidenziando l'avvenuto contatto tra alcuni neonati e il bacillo», ma sottolinea che «la positività al test non indica malattia e ancor meno contagiosità». In ogni caso i controlli interni non sono finiti: «Affinché vi possano essere un accertamento e una valutazione al più alto livello di competenza nazionale e internazionale, il Policlinico sta istituendo un apposito gruppo di scienziati».