A parole tutti d'accordo con Napolitano
Il Presidente della Repubblica bacchetta Maggioranza e Opposizione. Cicchitto: «Analisi veritiera sul sistema italiano». Bindi (PD): «Noi pronti, ma il Governo è confuso». Marchionne: «Non avrei cambiato una virgola del discorso di Napolitano»
RIMINI - Alla vigilia dell'inizio dell'iter parlamentare della manovra e dopo giorni di acceso dibattito sulla crisi economica, con continui rimpalli di responsabilità e affermazioni puntualmente seguite da smentite circa le misure da adottare, sulla politica tutta piomba la strigliata di Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato parla all'inaugurazione del meeting di Cl a Rimini in quella che è la sua prima uscita pubblica dopo le vacanze a Stromboli, prematuramente interrotte dall'emergenza conti pubblici. Parla con tono più che mai determinato, il presidente della Repubblica, evidentemente deciso a lasciare il segno sul modo in cui l'Italia sta affrontando la crisi, fermo restando il ruolo del Parlamento che dovrà esaminare la manovra e decidere.
La prima stoccata è per il governo che ha «semplificato in modo propagandistico e consolatorio» le conseguenze della crisi economica. Ma non passa nemmeno un minuto che arriva la lavata di capo anche per l'opposizione, troppo impegnata a dire sempre che «è tutta colpa del governo». La verità è che l'Italia sta arretrando da «20 anni», in termini di crescita, aumento del debito pubblico, prospettive per i giovani, futuro. Servono dunque «oggettività, misura nei giudizi, apertura alle voci critiche», dice Napolitano a tutte le parti in causa, comprese quelle sociali, che devono «proiettarsi oltre i pur legittimi interessi settoriali».
Gasparri: «Da Napolitano richiami a 360°, tocca all'opposizione» - «Da Napolitano sono venuti richiami ed esortazioni a 360 gradi». Lo afferma il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri a proposito del discorso del presidente della Repubblica al meeting di Cl.
«Riteniamo che il governo abbia agito con efficacia per evitare in questi anni conseguenze letali per l'Italia. Pensiamo invece alla irresponsabilità della sinistra che con l'ultimo governo Prodi cancellò la saggia riforma delle pensioni del precedente governo Berlusconi. Ora è il momento del confronto e c'è da augurarsi che le minoranze tengano conto delle parole di Napolitano».
Cicchitto: «Analisi veritiera sul sistema italiano» - «Il Presidente Napolitano fa una analisi severa sul sistema politico italiano in un momento assai acuto di crisi. La riflessione riguarda la maggioranza ma in modo assai evidente anche l'opposizione. Un confronto approfondito sul tema, al di là di questa circostanza, dovrebbe partire dall'anomalia italiana nei suoi molteplici aspetti e dalle tante unilateralità che hanno caratterizzato gli anni dal '92 al '94 fino ai giorni nostri». Lo afferma il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto, commentando l'intervento del capo dello Stato da Rimini.
«Un punto però va chiarito - continua perchè il governo ha fatto una politica di rigore fin dal 2008. E non a caso è stato attaccato duramente per essa. Poi nel contempo c'è stato un appello alla fiducia in primo luogo delle forze economiche perchè i pubblici poteri hanno il dovere di dare anche messaggi positivi. Ma comunque nei limiti del possibile e anche del prevedibile ci si è impegnati per evitare il peggio. Quanto al debito pubblico così elevato esso è una eredità di un passato sul quale l'analisi critica non può non riguardare sia le forze di maggioranza dell'epoca sia quelle di opposizione, la cui alternativa era quasi sempre fondata sul 'più uno', mentre le forze sociali, in primo luogo Confindustria e sindacato, erano entrambe impegnate a ottenere risorse e aiuto dallo Stato e dai governi. Quel debito pubblico per molti aspetti è stato funzionale ad ottenere una peraltro assai faticosa e intermittente mediazione sociale».
Bindi (PD): «Noi pronti, ma il Governo è confuso» - «Dal Presidente Napolitano sono venute parole impegnative che il Pd è pronto a raccogliere». E' il commento di Rosi Bindi al discorso del capo dello Stato al meeting di Rimini. «Siamo consapevoli che occorre una svolta profonda e innovativa, non abbiamo mai nascosto la verità sulla crisi e non ci siamo mai limitati ad una opposizione pregiudiziale o ideologica», aggiunge la presidente dell'Assemblea del Pd.
«Abbiamo definito una serie di proposte concrete e fattibili che vanno nel senso indicato anche oggi dal Presidente della Repubblica: equità e crescita, rigore e sviluppo. Il paese - continua - ha bisogno di essere unito nello sforzo per uscire da una lunga crisi, del tutto ignorata dal governo che anzi ha contribuito con scelte sbagliate ad rendere più pesante il bilancio di una difficile congiuntura internazionale. Ma per ritrovare la fiducia necessaria alle scelte impegnative che dovremo affrontare, serve in primo luogo serietà dal governo e dalla maggioranza. E invece finora abbiamo visto solo una babele di ipotesi spesso di segno opposto. Una confusione che alimenta l'incertezza e non fa bene al paese. Una confusione che non vorremmo servisse a coprire scelte inique e inaccettabili».
Belisario (Idv): «Noi siamo pronti. E il governo?» - «Il Presidente Napolitano ha richiamato le forze politiche all'assunzione delle proprie responsabilità e la maggioranza non può sottrarsi da un confronto costruttivo con l'opposizione». Lo afferma il capogruppo dell'Idv al Senato, Felice Belisario.
«Siamo stanchi delle rassicurazioni di facciata e delle imposizioni di comodo, chiediamo che vengano discusse le nostre proposte per inserire nella manovra l'eliminazione di sprechi e privilegi, invece di colpire sempre chi è più in difficoltà - continua Belisario sul suo blog - Il Capo dello Stato ha tracciato la rotta per l'azione del Parlamento e noi siamo pronti: ma il Governo? Lo aspettiamo alla prova dei fatti, questa manovra va cambiata e serve un intervento rigoroso e strutturale per ridurre i costi della politica e combattere l'evasione, altrimenti non ci potrà essere nessun risanamento e saranno i cittadini a pagarne le conseguenze. È in gioco il futuro del Paese - conclude Belisario - ed è tempo di passare all'azione».
Marchionne: «Discorso Napolitano? Non avrei cambiato una virgola» - Il discorso del presidente della Repubblica al Meeting di Cl sulla crisi finanziaria e l'attuale situazione italiana «non va cambiata di una virgola». E' l'opinione dell'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, che ha partecipato - a sorpresa - all'incontro alla fiera di Rimini.
A chi gli ha chiesto, a margine dell'incontro, un commento sulla manovra economica del Governo, ha aggiunto: «E' una cosa che devono gestire i politici, non è mio mestiere».
Moretti (Trenitalia): «Uno sprone per la Politica vera» - Quello che ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Meeting di Cl è un «buon messaggio» e può essere uno «sprone» per i giovani che debbono orientarsi alla «politica vera» che pensa al «bene comune». Lo ha detto l'amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, che ha partecipato all'incontro alla fiera di Rimini.
«Da un lato» ha spiegato Moretti, si è messo in evidenza «il fatto che non si può mentire a se stessi, bisogna dire la verità» e questo «significa ripensare a quello che abbiamo fatto in questi anni o quello che non abbiamo fatto e avremmo dovuto fare». Dall'altra parte - ha aggiunto - è «una forte spinta all'orgoglio del fare politica in senso vero, fare quelle cose che propongono il bene comune. Mi pare che sia un buon messaggio. Uno sprone ai giovani di orientarsi a fare politica vera».
Polverini: «Da Napolitano parole sagge e responsabili» - «Dal presidente Napolitano sono arrivate parole sagge e responsabili». E' il commento della governatrice del Lazio Renata Polverini al discorso del capo dello Stato a Rimini.
«Un appello all'equità, alla luce della manovra che sarà discussa in Parlamento, che mi auguro non cada nel vuoto - continua - Il momento che stiamo affrontando è difficile, richiede scelte urgenti e sacrifici che non possono però essere distribuiti in modo iniquo. Il Parlamento ha l'opportunità di correggere il decreto, ad oggi le misure previste rappresentano una vera e propria mannaia per gli enti locali, tagliando risorse che penalizzerebbero servizi essenziali per i cittadini. Un aumento dell'Iva permetterebbe di recuperare più risorse che non attraverso il prelievo di solidarietà; i lavoratori, inoltre, sono giustamente preoccupati: penso alla misura sulle tredicesime e a quella sul Tfr, che rischia di pesare soprattutto sui giovani, già in grandi difficoltà, che potrebbe invece essere salvaguardato con un intervento sulle pensioni, chiedendo a chi può di restare qualche anno in più al lavoro. Sarebbe uno scambio equo tra generazioni».
«Il forte richiamo di Napolitano all'evasione fiscale, infine, è un altro segnale che va colto. L'auspicio - conclude - è che, come correttamente sollecita il Capo dello Stato, ci sia un confronto aperto e serio in Parlamento e che la politica non ceda ancora una volta a logiche e interessi di parte».
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