18 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Meeting di Rimini

Napolitano: «La Maggioranza ha esitato a riconoscere la gravità della crisi»

Dal Presidente della Repubblica critiche anche l'Opposizione. Sfide ardue, evasione fiscale «intollerabile»

RIMINI - Agire subito per affrontare le sfide ardue e dall'esito incerto della crisi. Dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che non esita a definire «intollerabile» la stortura dell'evasione fiscale giunge un richiamo forte alla maggioranza e all'opposizione per passare ai fatti in un momento delicatissimo per l'Italia. E giunto infatti il momento di «liberarsi finalmente da approcci angusti e strumentali» per affrontare al crisi economica.

Nel suo intervento al meeting di Rimini Napolitano ha criticato la maggioranza che «dominata dalla preoccupazione di sostenere la validità del proprio operato, anche attraverso semplificazioni propagandistiche e comparazioni consolatorie su scala europea» di fatto ha «esitato a riconoscere la criticità della nostra situazione e la gravità effettiva delle questioni». E non ha risparmiato nemmeno l'opposizione: «Ogni criticità della condizione attuale del paese», ha detto è «stata ricondotta a omissioni e colpe del governo, della sua guida e della coalizione su cui si regge».

Il presidente della Repubblica, applaudito a più riprese da una platea nella quale, a sorpresa, era presente per ascoltarlo anche l'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, ha sottolineato che «ormai da settimane» l'Italia e gli italiani sono «immersi in un angoscioso presente» soffermandosi sulle conseguenze della crisi economica e sul paese che la sta vivendo «nell'ansia del giorno dopo, in un'obbligata e concitata ricerca di risposte urgenti». Con la necessità per l'Italia, per affrontare le prossime sfide, di un «linguaggio della verità».

Secondo Napolitano Le prossime «sfide» e le «prove» davanti alle quali si trovano «l'Italia e gli italiani» sono «più che mai ardue, profonde e di esito incerto».

La domanda posta alla platea di Rimini è se l'Italia sia stata in grado in questi tre anni di affrontare la crisi: «Stiamo attenti, dare fiducia non significa alimentare illusioni». Non si dà fiducia e non si suscitano le reazioni necessarie - ha aggiunto - minimizzando o sdrammatizzando i nodi critici della realtà, ma guardandovi in faccia con intelligenza e con coraggio».

Parole forti anche sulla finanza pubblica e sulle responsabilità delle generazioni che sono classe dirigente del Paese. «Lasciare quell'abnorme fardello del debito pubblico sulle spalle delle generazioni più giovani e di quelle future significherebbe - sottolinea con forza il Presidente - macchiarci di una vera e propria colpa storica e morale». Di qui la richiesta di una «svolta autentica» per affrontare il periodo di crisi. «Non si tratta di obbedire al ricatto dei mercati finanziari, o alle invadenze e alle improprie pretese delle autorità europee, come dicono alcuni, forse troppi». Occorre «fare i conti con noi stessi, finalmente e in modo sistematico e risolutivo».

Al di là del tema attuale legato alla manovra in discussione in Parlamento, occorre «colpire» con decisione - sottolinea Napolitano - l'evasione fiscale «senza esitare a ricorrere ad alcuno dei mezzi di accertamento e di intervento possibili» perché è diventata una «stortura intollerabile» e occorre interrompere le «assuefazioni e debolezze» portate avanti finora.