Fitto: Pronti a liberalizzare servizi locali, acqua esclusa
Il Ministro per i rapporti con le regioni al «Sole 24 Ore»: «C'è la possibilità di un'intesa con le parti sociali»
ROMA - «Siamo pronti a liberalizzare i servizi pubblici locali, ovviamente senza mettere in discussione la volontà popolare espressa nel referendum». Lo dice il ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, in un'intervista al Sole 24 Ore.
«Ci sono i margini per un'intesa con le parti sociali, che è la condizione per procedere - spiega Fitto -. E' partito anzitutto da loro la richiesta di riprendere questa strada, nell'incontro della scorsa settimana», e «ovviamente lasceremmo fuori l'acqua che è stata oggetto specifico della volontà referendaria».
Il ministro ritiene infatti che le liberalizzazioni possano aiutare la crescita economica ma avverte: «Bisogna evitare che ci sia un dilagare della politica» perché «il referendum ha cancellato anche la norma che prevede l'incompatibilità fra gli incarichi politici e la gestione di società controllate dagli enti pubblici...era una norma di trasparenza che va recuperata», per questo «pensiamo che debba esserci un obbligo per gli enti locali a verificare, prima di affidare un servizio, se vi siano possibilità di una gestione in concorrenza». L'obiettivo, conclude Fitto, è «evitare che queste società controllate diventino strumento con cui l'ente pubblico aggiri norme sulla finanza pubblica e sul pubblico impiego».
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