20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Il senatùr approva la lettera di Trichet

Bossi, va dove ti porta l'Europa

«Commissariati? L'Europa ha il suo peso. Con Tremonti ci siamo scambiati le idee, ma non parliamo oggi. Ci incontreremo con Berlusconi»

GEMONIO - Proposte per uscire dalla crisi? «Dobbiamo andare dietro un po' all'Europa». Lo ha detto Umberto Bossi conversando con i giornalisti al termine di un vertice a Gemonio con il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli. «Ci siamo scambiati le idee», ha riferito Bossi confermando che sono state discusse proposte particolari per le imprese. «Ma non parliamo oggi, dobbiamo prima misurare bene e poi nei prossimi giorni matura».

Domani o nei prossimi giorni «andremo a trovare Berlusconi». Alla domanda se è stato convocato un Consiglio dei ministri, Bossi non ha risposto mentre Tremonti e Calderoli, poco distanti, hanno scosso la testa.

«Bisogna finire le riforme» - Il leader della Lega, Umberto Bossi, conferma la notizia della lettera ricevuta dall'Italia nel fine settimana da parte della Bce in cui si richiedono misure contro la crisi e per il rilancio della crescita. Bossi giudica la reazione dei mercati positiva, ma all'obiezione che dopo l'apertura Piazza Affari ha invertito la tendenza, il ministro delle Riforme ha replicato che «bisogna finire tutte le riforme che stiamo preparando».

«L'Europa ha il suo peso» - Anche se «positivamente», la Bce condiziona l'Italia. Lo ha ammesso il leader della Lega, Umberto Bossi, che, alla domanda se «il governo è commissariato», ha replicato: «Certo l'Europa, la Bce, ha il suo peso». Parlando al termine del vertice con Tremonti e Calderoli, cui ha partecipato anche la vicepresidente del Senato Rosy Mauro e Renzo Bossi, il leader della Lega ha spiegato che «è la realtà che è venuta a trovarci. Per tanto tempo il paese ha speso più di quanto poteva. Un bel giorno ha preso il treno ed è venuta a trovarci».

«Non c'è il problema di elezioni adesso». Lo ha detto il leader della Lega nord Umberto Bossi, prima di un incontro con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, replicando ai cronisti che gli hanno chiesto se è ipotizzabile un voto anticipato nel 2012. «Come si fa - ha aggiunto scherzando - certo non votiamo dopo il 2013».

De Girolamo: «Coalizione solida» - Umberto Bossi ha dichiarato che il problema delle elezioni adesso non c'è, nel Pdl si registra con soddisfazione: «Le esternazioni del leader della Lega Umberto Bossi - commenta in una nota la deputata azzurra Nunzia De Girolamo -confermano una solidità di coalizione che una opposizione poco informata tende strumentalmente a mettere in discussione».
«Quanto alla Bce: la decisione per l'acquisto dei titoli italiani - prosegue De Girolamo - va salutata con soddisfazione. Non si tratta di alcun commissariamento come vorrebbe far credere qualche tecnico di parte».

Gasparri: «Positive le decisioni della BCE» - «Il concerto internazionale consente interventi utili sulle Piazze. Le decisioni della Bce sono estremamente positive». Lo dichiara il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri.
«Bisogna continuare nella strategia che deve prevedere in primo luogo chiare scelte in materia di conti pubblici da parte dei singoli stati, ma anche azioni chiare contro i movimenti speculativi», afferma Gasparri in una nota. «La condivisione di questa strategia sul fronte interno è auspicabile. In ogni caso la maggioranza favorirà il confronto con quanti stanno dimostrando maggiore disponibilità ad un'azione condivisa».

Donadi: «A Palazzo Chigi comandano Merkel e Sarkozy» - «Abbiamo due nuovi inquilini a palazzo Chigi, Angela Merkel e Nicolas Sarkozy». Lo afferma in una nota il presidente dei deputati dell'Idv Massimo Donadi, secondo il quale «questo è il risultato dell'incapacità e dell'immobilismo di questo governo e di Berlusconi».
«Abbiamo un leader - afferma - sotto tutela e un governo svuotato di sovranità, cui l'Europa detta le condizioni. Abbiamo un problema nel problema, il primo è una crisi epocale, il secondo un governo incapace a gestirla. In queste condizioni, le dimissioni di Berlusconi sono l'unica via di uscita per il bene del Paese», conclude Donadi.

Stiffoni: Non faremo fine della Grecia grazie al Nord - «Se l'Europa dell'euro non si deciderà ad avere una comune politica economica faremo la fine dei dieci piccoli indiani che moriranno per la supponenza con la quale hanno gestito le rispettive economie interne nel disprezzo delle conseguenze». Lo afferma in una nota il senatore della Lega Piergiorgio Stiffoni.
Per il parlamentare del Carroccio ciò che è successo alla Grecia «non può succedere a noi se non altro perché c'è il nord, che con la sua economia viaggia a ritmi tedeschi, che come al solito ci mette una 'pezza'. Ma siamo stufi di fare le rammendatrici dei buchi del sud che non riesce ad alzarsi dal torpore assistenzialista. Il Meridione ha tutte le potenzialità per competere a livello nazionale ed europeo ma ha bisogno dei suoi giovani che con la loro tenacia e il loro orgoglio da spendere sul mercato possono dare un calcio ai politicanti mantenuti e collusi e farsi spazio in politica e nel mondo del lavoro».