Bersani: Con un nuovo Governo pronti al confronto su 5 priorità
Casini: «Serve un armistizio». Cicchitto: «Pd irresponsabile, chiede crisi al buio». Beppe Grillo: «Governo di salute pubblica»
ROMA - Pierluigi Bersani torna a formulare le cinque proposte anti-crisi del Pd e, in una lettera al Sole24ore, ribadisce la convinzione che la precondizione sia il cambio di Governo.
Le cinque cose «da fare prima di ogni altra», secondo Bersani, sono la riforma della Pubblica amministrazione, la riforma fiscale, le liberalizzazioni, le politiche industriali orientate a reti, tecnologia e ricerca e la correzione della manovra economica. «Le principali cose da fare richiedono tempo, credibilità e un clima di convinto sforzo comune», scrive il segretario del Pd, che aggiunge: «Da dove possono venire tempo e credibilità se non da una visibile svolta politica, cioè da una discontinuità che non venga percepita come gattopardesca? E' questo il senso della nostra richiesta di un cambiamento di Governo», scrive Bersani, secondo il quale «chi pensa (per conformismo politico o egoismo sociale o nell'illusione che la stabilità coincida con la palude) che si possa andare avanti così fino al 2013, si carica di una drammatica responsabilità. Piuttosto di questa illusione, sarebbe meglio il voto anticipato come impegno a una ripartenza su basi nuove, programmi nuovi e nuove energie».
Cicchitto: Pd irresponsabile, chiede crisi al buio - «Proporre come oggi fanno due esponenti del Partito democratico una crisi di governo e la formazione assai aleatoria di un non ben precisato governo di transizione, cioè in sostanza una crisi al buio è un atto di pura irresponsabilità che non tiene minimamente conto di ciò che sta avvenendo nel mondo e di conseguenza in Italia». Lo afferma il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto.
«Il Governo - prosegue in una nota - ha il dovere di fare il massimo sforzo nei tempi più rapidi possibili per riempire di contenuti gli otto punti derivanti dal confronto, che va proseguito, con le parti sociali e - conclude Cicchitto - di aprire un dialogo politico con quella parte dell'opposizione che ha manifestato una linea certo del tutto autonoma, ma responsabile».
Gasparri: Opposizione con gli slogan non risolleva mercati - «La portata mondiale della crisi è evidente. L'andamento delle Borse riflette a pieno un clima di forte instabilità e non c'è Paese che non abbia riflessi negativi. Servono stabilità e continuità politica per superare questa fase». Ne è convinto il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri per il quale «anche solo ipotizzare governi di transizione sarebbe un ulteriore elemento destabilizzante. Oltre che un gravissimo errore».
«C'e' una parte dell'opposizione che continua a ripetere la solita litania senza rendersi conto che con gli slogan non si risollevano i mercati - insiste Gasparri -. Noi invece stiamo lavorando e dimostrando, con unità politica, un'alleanza di maggioranza forte e una apertura al confronto, in Parlamento come con le parti sociali. E di avere grande senso di responsabilità. Registriamo, tuttavia, che anche nell'opposizione ci sono forze, per quanto isolate, che hanno posizioni non legate a sterili pregiudizi e che dimostrano approcci positivi per superare la crisi economica con le quali è possibile aprire una riflessione seria».
Casini: Pd e Pdl aprano canali di dialogo, serve armistizio - «Ci vuole un armistizio. Una pausa. I partiti principali presenti in Parlamento, Pdl e Pd, aprano canali di dialogo. Rendiamoci conto che siamo sulla stessa barca. Lavoriamo per unire, non per dividere. Chi cerca le divisioni oggi è un irresponsabile perché l'Italia sta affondando». Così il leader Udc Pier Ferdinando Casini in un'intervista al Quotidiano nazionale.
Diciamolo con estrema chiarezza: il dialogo è vitale. Senza furberie. Il tempo stringe, non c'è spazio per i trasformismi. Ci si incontri, ci si parli. Per questo motivo - afferma Casini - rivendico come merito mio e di Bersani l'aver favorito l'incontro tra esecutivo e parti sociali».
Rotondi: Bene Casini, opposizione sia responsabile - «Con l'intervista di Casini al Quotidiano Nazionale mi pare che finalmente il dialogo tra maggioranza e opposizione trovi un binario giusto». Così il ministro per l'Attuazione del Programma Gianfranco Rotondi. «L'opposizione non deve chiedere le dimissioni del governo bensì indicare strade su cui si può camminare insieme per salvare il Paese, come ha saggiamente suggerito ieri il presidente Prodi».
Beppe Grillo: Governo di salute pubblica per passare la tempesta - Che nei palazzi della politica si discuta di governi di emergenza, tecnici o di transizione è cosa di tutti i giorni: che arrivi a formulare un'idea così 'politichese' addirittura Beppe Grillo, il comico fondatore del Movimento cinque stelle, è quantomeno inconsueto. «Per evitare la catastrofe economica e ripartire, è necessario - si legge sul suo popolare blog beppegrillo.it - fare tre cose: cambiare la legge elettorale, un governo di salute pubblica per il tempo necessario a far passare la tempesta e il ritorno alle urne».
Nel messaggio «postato» sul suo sito internet, Grillo si dilunga sul tema della legge elettorale, ricordando di aver depositato da anni in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare battezzata «Parlamento pulito» «che prevede l'elezione diretta dei candidati, un massimo di due mandati, nessun condannato definitivo eleggibile. Va discussa al più presto al Senato e poi alla Camera. Nessun partito si è premurato di metterla all'ordine del giorno, Schifani è scomparso, Napolitano dorme». Quanto alla raccolta di firme nel referendum elettorale pro-Mattarellum, «sarà un trionfo carnevalesco di un'opposizione i cui membri sono stati tutti 'nominati' (senza che nessuno muovesse un dito) nelle ultime due tornate elettorali: nel 2006 e nel 2008. Realpolitik per i gonzi per il mantenimento delle poltrone».
«Per la maggioranza degli italiani - dice ancora Grillo - le vacanze sono ormai un miraggio, mentre i parlamentari fanno un mese di villeggiatura e chiudono il Parlamento fino a settembre. Intanto il Paese va a fuoco nelle borse di tutto il mondo. Ma non si vergognano? Qualcosa va fatto, lo dobbiamo a noi stessi. Al rientro dei parlamentari in bermuda, sabato 10 settembre 2011 sarò davanti al Parlamento per chiedere che sia immediatamente discussa la legge Parlamento Pulito in una sessione pubblica che come primo firmatario ho il dovere e l'obbligo di illustrare. Rimarrò di fronte a Montecitorio tutto il tempo che sarà necessario. Mi aspetto che mi raggiungano i 350.000 italiani che hanno firmato l'otto settembre del 2007 per restituire la democrazia a questo Paese.
«La Seconda Repubblica è morta e gli italiani non vogliono perire legati al suo cadavere. Datemi un segnale di partecipazione, belìn. Non lasciatemi manganellare in solitudine. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure».
Borghezio: Processare i politici responsabili del debito - «La proposta di legge presentata dal Governo ungherese di Viktor Orban, finalizzata a perseguire penalmente i politici responsabili dei debiti del suo Paese, è ottima e largamente condivisibile». Lo dichiara Mario Borghezio, eurodeputato della Lega sospeso dal partito in seguito alle polemiche nate da sue dichiarazioni sulla recente strage di Utoya in Norvegia.
Sarebbe quindi tempo e luogo - prosegue Borghezio in una nota - di istituire ora anche da noi una procedura normativa, di natura straordinaria, atta ad accertare e debitamente sanzionare con la massima severità i politici italiani a cui sono da addebitare le scelte di splafonamento, via via sempre maggiore, del nostro debito pubblico, che oggi grava come un macigno sulle spalle di chi - italiano e/o padano - lavora e produce onestamente. Valga per tutti la legge giusta e severa (non a caso padana) del chi sbaglia, paga!«
Della Vedova: Non basta anticipare, la manovra va cambiata - «Non sono i mercati ad essere distanti dalla politica, come dice Berlusconi. È il suo governo ad essere distante dalla realtà. Non c'è nessun disegno contro il governo. Non c'è un complotto contro l'Italia. Semplicemente, in una situazione di grave instabilità finanziaria, il nostro Paese è più vulnerabile. Perché la sua crescita stenta e la sua produttività declina, mentre le tasse crescono insieme alla spesa pubblica. Delle ragioni di fragilità, che sono da anni sotto gli occhi di tutti e il premier continua a negare, bisogna essere consapevoli, per porvi rimedio». E' quanto afferma Benedetto Della Vedova, capogruppo di FLI alla Camera.
«Non è vero che i mercati non hanno capito il programma di risanamento. Ne hanno purtroppo comprese fin troppo bene le debolezze - osserva Della Vedova -. Questa manovra raschia il fondo del barile della tassazione, e dopo, come tutti sanno, c'è solo una stangata patrimoniale, ma non incide in modo profondo sulle dinamiche della spesa e condiziona in modo negativo le prospettive di crescita. A questo punto non basta anticipare la manovra, serve cambiarla. Non si può più rinviare, bisogna fare subito le cose necessarie».
Fassina (Pd): Servono riforme ma Governo Berlusconi non è credibile - Le cinque priorità indicate da Bersani nella lettera al Sole 24 ore «sono le leve su cui agire per ricostruire fiducia nell'Italia, sia sul versante interno, sia nei confronti dei mercati globali»: lo afferma Stefano Fassina, responsabile Economia e lavoro del Pd, che in una nota prosegue: «Come il Pd sostiene sin dall'inizio della legislatura, è l'economia reale l'epicentro dei nostri problemi. Senza rianimare la produttività attraverso un'ampia e profonda agenda di riforme strutturali, politica industriale, investimenti e redistribuzione del reddito, l'abbattimento del debito pubblico non si consegue».
«Il recente intervento in Parlamento e le posizioni espresse nell'incontro con le parti sociali confermano, ancora una volta, che il governo Berlusconi e la sua maggioranza sono privi della consapevolezza e della credibilità necessaria per definire ed attuare l'agenda riformista», afferma Fassina. «Il Paese ha urgente bisogno di un esecutivo e di una maggioranza all'altezza del drammatico passaggio di fronte a noi. Soltanto così - conclude l'esponente Pd - possiamo chiedere agli altri governi dell'Ue di andare avanti lungo la strada intrapresa il 21 luglio scorso nel vertice straordinario di capi di Stato e di governo».
Donadi (Idv): Convocare Parlamento per approvare manovra correttiva - L'Italia dei Valori «chiede, nella prossima settimana, l'immediata convocazione del Parlamento per discutere ed approvare con urgenza una manovra correttiva». Lo dichiara Massimo Donadi, presidente dei deputati di Italia dei Valori.
«Noi - afferma l'esponente 'dipietrista' in una nota - mettiamo a disposizione del Parlamento e del Paese il nostro disegno di legge, che va nella direzione auspicata anche dalle forze sociali, ma siamo pronti a misurarci con qualunque proposta e da chiunque provenga purchè efficace. Ci auguriamo che, già a partire dalle prossime ore, arrivino proposte concrete anche dalle altre forze di opposizione e soprattutto dal governo. Il momento è drammatico e se il Governo non risponderà a questo appello, allora il presidente della Repubblica dovrà davvero considerare il da farsi, perchè un governo inerme, che non agisce di fronte ad una situazione di emergenza economica e finanziaria come questa, è un governo che - conclude Donadi - va rimosso».
Enrico Letta: Nuovo Governo entro Ferragosto, il Pd è pronto - «Per dare sicurezza ai mercati bisogna che ci sia un nuovo governo entro Ferragosto», secondo il vicesegretario del Pd Enrico Letta che, in un'intervista all'Unità, afferma: «C'è bisogno di un governo super Ciampi, politico e di larga intesa. Bisogna affidarsi all'istituzione che in questo momento rappresenta l'Italia migliore. Il Presidente della Repubblica. E' Napolitano che deve intervenire».
Quanto al Pd, «noi - afferma Letta - abbiamo le idee chiare su come razionalizzare la spesa pubblica, fare la riforma fiscale, intervenire sulle rendite alleggerendo il lavoro, tagliare i costi della politica, fare ripartire le infrastrutture, privatizzare e liberalizzare».
Camusso: Governo nega sue responsabilità, serve cambio - «Berlusconi continua a dire di aver fatto tutto il possibile e tutto bene, che la colpa è di chi non lo lascia lavorare e dei media che danno dell'Italia un'immagine negativa, generando un blocco psicologico che frena consumi e ripresa. Sostiene che la crisi sia globale, anzi che noi stiamo meglio degli altri. E' dal 2008 che assistiamo a questo film, sarebbe ora di smetterla».
Lo afferma il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, che in merito all'incontro di ieri tra governo e parti sociali afferma in un'intervista a Repubblica: «All'uscita del vertice lo sconcerto era generale».
Come si può pensare - domanda Camusso - che questo governo, che nega le sue responsabilità, possa davvero realizzare l'agenda proposta? Il governo ha sempre puntato al solo rigore dei conti, alla centralizzazione che sconfina nell'immobilità. Non vedo come ora, lo stesso esecutivo, possa invertire le priorità. Credo che un cambio al vertice resti necessario».
Avvenire - Dopo il Carnevale arriva la Quaresima - «Attenzione a spargere ottimismo a buon mercato invocando (senza precisare come) una 'ripresa'. Qui si tratta soprattutto di circoscrivere i danni, prepararsi dopo decenni di carnevale finanziario a una lunga quaresima». Il giornale dei vescovi Avvenire affida alla penna di Giancarlo Galli un severo editoriale di prima pagina sulla crisi economica intitolato Agire subito.
Quel che deve essere «chiaro a tutti», «a maggioranza e a opposizione», per il quotidiano Cei, è che «non è tempo di risse o di illusioni: occorre spegnere il fuoco che va divorando i nostri risparmi, il nostro modello di vita. I tristi falò borsistici possono infatti anticipare l'arrivo di una generale crisi di sistema. Per questo è urgente che gli incontri di ieri tra governo e parti sociali abbiano un seguito concreto e immediato. Senza attendere il cadere delle foglie autunnali. Da subito - conclude Avvenire - occorre mettere in modo, con decreti legge, quegli strumenti che consentano di sbloccare lo stallo dell'economia».
Borse a picco, tremano anche le asiatiche. Nuovo record Bund-Btp - Si prospetta una nuova giornata da brivido nei mercati finanziari. Gli occhi sono puntati su Piazza Affari che ieri ha registrato la peggiore seduta in oltre un anno, in linea con le Borse di mezzo mondo. Nella notte a tremare sono stati i listini asiatici con il Nikkei giapponese che ha chiuso in tonfo a -3,72 per cento.
A far salire la tensione, ancora prima dell'apertura delle contrattazioni, è stato ancora una volta il differenziale (spread) tra i Btp italiani e i Bund tedeschi, considerati i titoli di riferimento dell'area euro. La «forbice» tra i due si è di nuovo spalancata segnando un nuovo record a 410 punti base, oltre cioè il valore dei titoli spagnoli, fermi a 404 punti. Questo significa che per trovare acquirenti i Btp già in circolazione devono offrire un rendimento di 4,10 punti percentuali superiore agli equivalenti tedeschi, come maggiorazione di premio di rischio.
In picchiata ieri sono andate tutte le principali piazze internazionali da Londra a Wall Street che nella notte italiana ha chiuso con il peggior risultato dal dicembre 2008. Ad diffondere il panico è stato poi il tilt dei sistemi tecnici di rilevamento dei dati sui listini che pochi minuti prima della chiusura di Milano sono saltati, così come in diverse piazze europee, costringendo a fornire le cifre finali diverse ore dopo lo stop alle contrattazioni.
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