L'Idv promuove una class action: Lei cacci i dipendenti infedeli
Orlando: La «Struttura delta» è un'associazione a delinquere nel servizio pubblico
ROMA - Italia dei Valori annuncia che promuoverà una class action a favore degli abbonati Rai per ottenere un risarcimento a loro vantaggio per l'informazione distorta ricevuta dal servizio pubblico a causa della cosiddetta struttura Delta operante a viale Mazzini, secondo le intercettazioni allegate all'inchiesta sulla P4 e chiede alla Dg Lorenza Lei di «cacciare dalla Rai i dipendenti pubblici infedeli».
«La struttura 'Delta' - ha denunciato il portavoce Idv Leoluca Orlando - sembra sempre di più un'associazione a delinquere. I dirigenti infedeli che hanno lavorato per Mediaset e per Berlusconi devono pagare in prima persona perché hanno ingannato i cittadini che, versando il canone, sono i veri proprietari dell'azienda. Agiremo per vie legali e promuoveremo una class action per risarcire la Rai da coloro che hanno tradito il ruolo del servizio pubblico e hanno distrutto la libertà d'informazione. Lorenza Lei dica da che parte sta: non ha più alibi, deve dimostrare di non aver nulla a che fare con questa struttura parallela lobbista e piduista, prendendo provvedimenti nei riguardi di coloro che hanno infangato l'azienda pubblica e che ancora sono al loro posto. Dovrebbe disporre un'indagine interna e cacciare chi rema contro».
«L'eliminazione di programmi di successo e di professionisti dell'informazione - ha proseguito il portavoce dipietrista - come Maria Luisa Busi, Milena Gabanelli, Michele Santoro, il duo Fazio-Saviano, Serena Dandini e tanti altri, dimostra come la struttura Delta sembra ancora operare in Rai. Il Dg batta un colpo ed esca dal suo imbarazzante silenzio o si renderà complice delle epurazioni e dell'implosione dell'azienda. Si capisce ora perché questo governo e questa maggioranza vogliono abolire le intercettazioni perché vogliono nascondere tutte le nefandezze che commettono».
«L'Italia dei Valori, che non si è mai seduta al tavolo della spartizione delle poltrone del Cda Rai - ha concluso Orlando - chiede nuovamente a tutte le forze politiche di fare un passo indietro e di promuovere una riforma seria del servizio pubblico radio televisivo per restituirlo ai cittadini. Una riforma da fare contestualmente alla risoluzione del conflitto d'interessi, per evitare che in futuro si nomino altri Cda in applicazione della legge Gasparri, norma che abbiamo tutti il dovere civile di abrogare».