La Russa: chiediamo la fine dei bombardamenti, non della missione
«La dissociazione non riguarda tutti gli alleati ma solo l'Italia. Nulla sarà fatto senza l'accordo degli organismi internazionali»
ROMA - «Non c'è un termine della missione, semmai si chiede di individuare in accordo con le organizzazioni internazionali il momento in cui cessare questo modello operativo, cioè quello di colpire anche noi gli obiettivi selezionati» del regime libico, ha affermato il ministro della difesa Ignazio La Russa.
IGNAZIO LA RUSSA: NON CHIEDIAMO LA FINE DELLA MISSIONE, MA DEI BOMBARDAMENTI - La mozione che sarà votata questa mattina in Parlamento e approvata dopo l'accordo tra Lega, Pdl e Responsabili, «non chiede la fine della missione» in Libia ma quella del «modello operativo» che vede attualmente impegnata l'Italia, ovvero i bombardamenti su obiettivi sensibili e selezionati del regime di Muammar Gheddafi. È quanto ha detto a TMNews il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, a margine del suo intervento a Torino alle celebrazioni per i 150 anni di costituzione dell'Esercito.
IL CAMBIO DI STRATEGIA NON RIGUARDA GLI ALTRI ALLEATI, MA SOLO L’ITALIA - Secondo il ministro, non si tratta inoltre della «fine di questo modello da parte di tutti gli alleati, ma solo dell'Italia».
La mozione sulla Libia firmata da Pdl, Lega e Responsabili, ha aggiunto il ministro, rappresenta «la sintesi tra le forze politiche» al governo e presenta «il riconoscimento che l'Italia opera all'interno delle organizzazioni internazionali».
«Quello che è importante è che vi è il riconoscimento che l'Italia opera all'interno delle organizzazioni internazionali e che nulla viene fatto senza il loro accordo», ha aggiunto La Russa.
LE RICHIESTE DELLA LEGA SONO STATE RIDIMENSIONATE - Secondo il ministro la mozione che sarà presentata dai partiti di governo rappresenta «una sintesi tra le posizioni delle forze politiche» e «basta fare il confronto tra la mozione legittimamente presentata dalla Lega e il testo finale» per rendersene conto.
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