Il testo della mozione di maggioranza: Tempi certi, no a tasse
Pronto il documento firmato da Reguzzoni, Cicchitto e Sardelli
ROMA - Termine temporale certo per la conclusione dei bombardamenti mirati, nessun aumento della pressione tributaria per finanziare la missione, «decisa e forte azione politica» per una soluzione diplomatica, esclusione di qualsiasi partecipazione ad azioni di terra, eseguire il processo di riduzione della partecipazione alle altre missioni internazionali, adottare iniziative per superare la bocciatura da parte della Corte Ue del reato di immigrazione clandestina, promuovere il concorso di tutti gli alleati per far fronte all'esodo dal nord Africa. Sono i sette punti della mozione di maggioranza firmata dal capogruppo leghista Marco Reguzzoni, da quello del Pdl Fabrizio Cicchitto, da quello dei Responsabili Luciano Sardelli.
La premesse su cui si basa la mozione sono «i contenuti della risoluzione Onu 1973/2011 e della risoluzione 6/00071 approvata il 24 marzo 2011 dalla Camera dei Deputati nonché delle comunicazioni rese dal Governo alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato in data 27 aprile 2011; tenuto conto dei rilevanti fenomeni migratori dalle coste del Nordafrica e della sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea del 28 aprile 2011 nella causa C-61/11 Ppu, in relazione al reato di immigrazione clandestina; considerato che una maggiore flessibilità operativa dei nostri velivoli, che consenta azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico, potrebbe determinare il rischio concreto: di nocumento anche alle popolazioni civili, di un incremento dei flussi migratori, di maggiori oneri per lo Stato italiano e conseguente incremento della pressione fiscale per i cittadini» Di conseguenza, la mozione impegna il governo a: «Intraprendere immediatamente una decisa e forte azione politica sul piano internazionale finalizzata ad una soluzione, per via diplomatica, della crisi libica che ristabilisca condizioni di stabilità, pace e rispetto dei diritti umani ponendo fine alla fase militare e ai bombardamenti; Escludere, per il futuro, qualunque nostra partecipazione ad azioni di terra sul suolo libico; In accordo con le Organizzazioni Internazionali ed i Paesi alleati fissare un termine temporale certo, da comunicare al Parlamento entro cui concludere le azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico, di cui in premessa, che comunque debbono attuarsi nel pieno rispetto dell'articolo 11 della Costituzione ed esclusivamente come strumento di difesa ad atti ostili, reali, concreti ed attuali rivolti contro i nostri veivoli ovvero contro la popolazione civile ed in condizioni di assoluta sicurezza per la popolazione civile stessa e per i nostri operatori.
Non determinare ulteriori aumenti della pressione tributaria finalizzati al finanziamento della missione.
Dare esecuzione al piano di razionalizzazione delle missioni già in corso, da attuarsi, in accordo con le Organizzazioni Internazionali e i Paesi alleati, attraverso una graduale e concordata riduzione degli impegni del nostro Paese.
Intraprendere ogni iniziativa finalizzata al superamento delle criticità conseguenti alla sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea di cui in premessa; Confermare gli impegni internazionali dell'Italia e a dare piena attuazione alla Risoluzione n. 600071 di cui in premessa promuovendo il reale concorso di tutti i Paesi alleati rispetto all'ondate migratorie in essere, all'asilo dei profughi e al contrasto dell'immigrazione irregolare».
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