27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Napolitano teme paralisi mozioni

Libia, Berlusconi: Con la Lega nessun problema

Improbabile nuovo intervento del Colle, nulla è cambiato dal 26 aprile

ROMA - Giorgio Napolitano chiede «coerenza» con le decisioni assunte e condivise da tutta la maggioranza fin dall'inizio sulla questione Libia e Silvio Berlusconi, in visita al Colle, promette che con la Lega andrà tutto liscio. La missione militare in Libia sta al centro del colloquio di un'ora al Quirinale tra il capo dello Stato e il presidente del Consiglio. C'è anche un altro tema, il 'rimpastino' di governo con la nomina di nuovi sottosegretari ma su questo Napolitano si limita ad ascoltare le comunicazioni del premier. Non è compito del Colle interessarsi di tali nomine, è una questione che Berlusconi deve affrontare con la sua stessa maggioranza.

L'attenzione e la preoccupazione di Napolitano è al momento tutta concentrata su come si risolverà il caso Libia. Il voto in Parlamento sui nuovi sviluppi della partecipazione italiana alle operazioni militari agli occhi del Colle non era affatto necessario perchè quanto deciso a marzo dal Consiglio supremo della Difesa e confermato poi dal Parlamento viene considerato sufficiente e chiaro.

Un nuovo voto a cosa serve? Le motivazioni appaiono più di ordine tattico e legate alla imminente campagna elettorale che finalizzate all'interesse nazionale che per il Quirinale deve essere prioritario. Lo scenario peggiore paventato dal Colle è quello di una 'guerra' di mozioni con il risultato di una sostanziale paralisi. Se ognuno voterà la sua mozione e nella maggioranza la Lega sceglierà di non partecipare al voto il rischio concreto è che nessun documento passi: una figura imbarazzante davanti a tutto il mondo.

Per capire quali sono le posizioni in campo Napolitano ha sondato oggi Pd e Terzo Polo rappresentando le ragioni e la necessità di un segnale unitario da parte delle Camere. Serve responsabilità. Secondo alcune fonti parlamentari il capo dello Stato ha avuto contatti anche con il presidente della Camera Gianfranco Fini per conoscere lo stato dell'arte e le mozioni in campo. Non a caso Fini, durante la conferenza dei capigruppo, ha sottolineato che valuterà in modo scrupoloso se il voto sulle mozioni non vada a confliggere con quello già espresso sulla risoluzione dell'Onu.

Nel colloquio al Quirinale Berlusconi si sarebbe mostrato tranquillo e sicuro del fatto che le perplessità del Carroccio sulla missione saranno superate e che la maggioranza si mostrerà compatta sulle scelte già adottate. Il Colle, come vorrebbe il premier, farà un nuovo intervento sulla questione? Al Quirinale si fa notare che il presidente ha espresso le sue posizioni appena il 26 aprile: e - si osserva - cosa è cambiato da allora?