Deputato Pdl «riscrive» art. 1 Costituzione, insorge l'opposizione
Il Pd: «Berlusconi torni a giurare sulla Carta»
ROMA - Di riforme della Costituzione si parla da anni, qualche ritocco è già stato fatto, ma nessuno finora aveva osato intervenire addirittura sull'articolo 1 della Carta: lo ha fatto il deputato del Pdl Remigio Ceroni che ha presentato alla Camera una proposta di legge costituzionale con l'obiettivo di ripristinare «la centralità del Parlamento», che nella nuova formulazione verrebbe celebrato come «titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale».
Nella relazione che accompagna la proposta, lo stesso Ceroni ha spiegato che servirebbe a ridimensionare il potere di magistratura e Corte Costituzionale, e 'sventare' il possibile scioglimento delle Camere paventato nei mesi scorsi dal Presidente della Repubblica. Nel clima politico surriscaldato di questi giorni, è il possibile innesco di una nuova mina: per questo il primo commento è stato di Maurizio Lupi, collega di partito di Ceroni: «E' una sua proposta personale, dovremmo discutere di cose più serie».
Al contrario, secondo Antonio De Poli, portavoce dell'Udc, la proposta «preoccupa perché è del tutto in linea con ciò che ha detto più volte il premier Silvio Berlusconi» e rappresenterebbe «un attentato alla Costituzione». De Poli ha chiesto «al Pdl, in particolare al presidente dei deputati del Popolo delle libertà Fabrizio Cicchitto, di chiarire la posizione del partito rispetto a questa proposta di legge». Molto duro anche il commento di Marco Meloni, responsabile riforma dello Stato del Pd: proposta «gravissima», ha commentato. Per l'esponente democratico «è necessario, arrivati a questo punto, che il presidente del Consiglio torni in Parlamento a giurare sulla Costituzione e porga una volta per tutte le sue scuse al presidente Napolitano».
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