24 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Sisma Abruzzo

«L'Aquila muore, dal Governo solo business»

Comitato 3e32: «E' allarme disoccupazione, ma per l'anniversario del 6 aprile nessuna protesta»

L'AQUILA - A due anni dal terremoto «va male in tutti i sensi, non ci sono speranze e prospettive. La città sta morendo piano piano e non riparte. E in tutto questo, dopo lo scempio del piano case, il governo non ha fatto niente: si pensa solo al business, evidentemente c'è la volontà di tenere la popolazione sotto assistenzialismo per poterla gestire». Si chiama '3e32' ed è uno dei primi comitati dei cittadini dell'Aquila sorti dopo il terremoto del 6 aprile 2009: Alessio Di Giannantonio, portavoce del comitato, affida a TM News un bilancio della situazione dopo 24 mesi dal sisma.

All'Aquila, dice Di Giannantonio, «è stata portata avanti solo la ricostruzione leggera, quella delle case lievemente danneggiate, mentre si è fatto molto poco per i danni strutturali. Ma dopo due anni è tardi: a questo punto la ricostruzione leggera doveva essere finita e bisognava stare a buon punto quella pesante. Invece non riparte nulla, c'è molta confusione e nessun investimento».
«Inoltre rimane il problema fondamentale della disoccupazione. E' la solita storia: lavorano solo gli amici dei politici locali, da enti locali e governo non c'è la minima solidarietà. Un imprenditore aquilano che offriva 40 posti di lavoro a causa di beghe nel consiglio comunale dell'Aquila ha deciso di delocalizzare a Milano».

Ma mercoledì, secondo anniversario della tragedia, i cittadini dell'Aquila non saranno in piazza per protestare: «Il 6 aprile sarà come sempre solo un giorno di ricordo per le vittime, le iniziative di protesta le lasciamo agli altri 364 giorni dell'anno. Dopodomani ci ritiriamo in raccoglimento e pensiamo ai nostri morti uccisi dallo Stato, quello Stato - conclude il comitato 3e32 - che non ha fatto controlli e che ha posto la zona dell'Aquila in 'zona sismica 2' (pericolosità media, ndr) per rischio terremoti».