3 maggio 2024
Aggiornato 11:30
Emergenza immigrati

Trasferimenti e nuovi sbarchi a Lampedusa, caos a Manduria

In Puglia alcuni immigrati chiedono asilo: «Liberté». Ed è arrivata la notizia di 68 cadaveri recuperati nei giorni scorsi in mare davanti alle coste libiche

MANDURIA - Faranno rotta verso i porti di Napoli, Livorno, Trapani e Catania le navi messe a disposizione dal governo per evacuare da Lampedusa i 3904 immigrati presenti ancora sull'isola. La San Marco, la nave della Marina militare partita la notte scorsa dopo aver caricato ieri sera un primo gruppo di 470 tunisini, è in viaggio verso la Campania, dove è attesa per domattina. I migranti saranno ospitati in provincia di Caserta nel campo allestito a Santa Maria Capua Vetere. Ma in Campania sono attesi quasi 1000 persone. Tutte andranno nel campo allestito in provincia di Caserta: intanto, la popolazione ha cominciato a protestare.

Altri 300 tunisini invece dovrebbero, secondo quanto si dice a Lampedusa, come destinazione gli undici centri organizzati in Toscana, tra le province di Livorno, Grosseto, Arezzo e Firenze. Ma in Toscana non vi è conferma della notizia. Alle 17 di oggi è salpata da Cala Pisana la nave «Excelsior», della flotta Grandi navi veloci, che con a bordo 1731 extracomunitari toccherà i porti di Catania, Trapani e Napoli. Adesso, a caricare un migliaio di immigrati è la nave «Clodia» della Tirrenia.

Intanto, dopo una notte tranquilla, torna incandescente la situazione a Manduria, la maxitendopoli della Puglia, dove circa trecento immigrati hanno sfondato la recinzione del campo n. 2 (il secondo allestito in questi giorni). Gli immigrati sono scappati attraverso i campi nel tentativo di raggiungere la stazione ferroviaria di Oria, per poi dirigersi in treno verso nord. Polizia e carabinieri, anche con l'ausilio delle forze a cavallo, li hanno inseguiti nel tentativo di riportarli alla tendopoli. Da tre giorni l'ufficio della Questura di Taranto ha bloccato la procedura che prevedeva, per alcuni immigrati, la possibilità di un «pass» che consentisse loro l'entrata e l'uscita dal campo nelle ore diurne dall'ex base dell'aviazione.

La base di Manduria, resta comunque un cantiere aperto dove ogni giorni almeno cento operai continuano il montaggio di tende, bagni, chimici, rete metalliche di recinzioni, cancelli. Mentre da quando apprende TM News, il Ministero dell'Interno ha sottoscritto un contratto con un impresa di pulizia per sei mesi, e sono iniziati gli scavi per mettere a punto la rete idrica e quella elettrica all'interno della struttura.

Questo fa pensare che la tendopoli non sia provvisoria ma che potrebbe rimanere in piedi per parecchio tempo. Intanto i nordafricani che sono rimasti fuori della tendopoli, proprio a ridosso della strada provinciale, chiedono in coro asilo politico al grido, in francese, di «Libertè et asile».

Nel frattempo, tornate ottimali le condizioni meteo, dopo tre giorni di forte vento, sono ripresi gli avvistamenti nel Canale di Sicilia e gli sbarchi a Lampedusa. Già alle 8 di stamattina più di 360 nordafricani erano sbarcati sull'isola a bordo di due «carrette» del mare. Nel corso della giornata, poi, altri cinque barconi con centinaia di persone a bordo sono stati avvistati dal servizio di pattugliamento aereo nel Canale di Sicilia, e intercettate dalle motovedette della Guardia di finanza, che li stanno conducendo nel porto dell'isola siciliana.

Ed è arrivata la notizia di 68 cadaveri recuperati nei giorni scorsi in mare davanti alle coste libiche. I corpi ritrovati in mare sarebbero dei migranti che si trovavano a bordo di una carretta diretta in Italia, e della quale si erano perse le tracce da più di una settimana; anche l'Alto commissariato per i rifugiati dell'Onu aveva lanciato un appello affinchè fossero avviate le ricerche di quella imbarcazione dispersa nel Canale di Sicilia.