26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Crisi libica

«No war» in piazza: La sinistra non c'è. Pd? Forza centrista

Rivera: «La Russa fa la guerra e poi ha paura delle monetine»

ROMA - «Se dicessi che voglio togliere di mezzo Berlusconi di certo a sinistra ci sarebbe qualcuno mi romperebbe i c....»: è solo una battuta quella dell'attore e cantante Andrea Rivera, il «citofonista» della trasmissione Parla con me, eppure la dice lunga sulla disillusione che percorre tutta piazza Navona - la piazza di Emergency a Roma - rispetto a «questa» sinistra. Anzi, incalza Rivera, «in Italia la sinistra non c'è, c'è un centro e c'è una destra....». Il popolo pacifista si raccoglie sotto le insegne della 'E' dell'associazione di Gino Strada e sul banco degli imputati non c'è solo il governo ma anche l'opposizione, il Pd, favorevole all'intervento militare in Libia.

«E' vero che voi di Emergency aiutate i più deboli? - chiede dal palco Dario Vergassola - e allora, dai, mandatecelo qualche volontario alle sedi del Pd...». «Nicole Minetti ha detto - continua il comico - che le piacerebbe, in futuro, occuparsi di esteri e diventare addirittura ministro... Ma con quelle due bombe che si ritrova starebbe meglio alla difesa, no? Vero, Gino - ha aggiunto rivolgendosi a Strada - che quelle sono le uniche bombe che approviamo?». Rivera non tralascia il fatto politico della settimana, lo scontro del ministro La Russa alla Camera dopo la contestazione in piazza, e osserva: «Caro La Russa, ma come si fa a essere ministro della Difesa e fare una guerra se poi uno ha paura delle monetine?». «Alle armi - ha detto Gino Strada - non si può mai dire di sì così come di fronte a chi fugge dalla guerra per noi non esistono differenze: non ci sono nè clandestini, nè immigrati, ne profughi ma solo persone da accogliere e da aiutare».

Sul palco si alternano il vignettista Vauro, la scrittrice Margareth Mazzantini e il sindacalista della Fiom Maurizio Landini secondo il quale «a differenza di quanto questo governo sta facendo non bisogna globalizzare la guerra ma i diritti e la democrazia». La piazza, completamente pacifica, non è affollatissima e qualche centinaio di persone ne occupano poco più della metà fino allo striscione issato su una corona di palloncini colorati con la scritta: «Il fine non giustifica i mezzi». La politica resta lontana, c'è il portavoce della Federazione della sinistra Paolo Ferrero, c'è qualche ex parlamentare del Prc come Giovanni Russo Spena, l'europarlamentare della Sinistra europea Luisa Morgantini («tra uccidere e morire noi scegliamo di vivere«). L'unico avvistato del Pd è Enrico Gasbarra che ha da subito espresso il suo dissenso rispetto alle scelte del partito sull'intervento in Libia. «Non ci stupiamo più - sbotta un manifestante - ma che il Pd le sembra una forza progressista? E' al massimo di centro...».