27 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Caso Ruby

Casini: da Berlusconi una dichiarazione guerra, basta minacce

«Un leader democratico non può minacciare i Giudici, non è il padrone del Paese. Non è all'ordine del giorno un'altra mozione di sfiducia»

ROMA - «Chi vince le elezioni non è il padrone del paese. Nessun leader democratico può minacciare una punizione ai giudici che lo accusano. Si può polemizzare ma soprattutto ci si deve difendere nelle sedi appropriate». Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, al Tg di La7 ha commentato duramente le parole del presidente del Consiglio. «Da Berlusconi è venuta una dichiarazione di guerra di il cui paese non ha bisogno», ha aggiunto.

Casini ha inoltre criticato la scelta comunicativa del premier: «Vorremo che lo stato di diritto non fosse calpestato e questo meccanismo dei videomessaggi ogni due giorni, stiamo diventando la Repubblica dei videomessaggi. Sarebbe molto più serio un confronto in tv tra esponenti di maggioranza e opposizione».

«Non è all'ordine del giorno un'altra mozione di sfiducia» nei confronti di Silvio Berlusconi perchè «non ci sono ragioni per presentarla. Certamente speriamo Berlusconi voglia controllarsi nelle prossime settimane, sta facendo un'escalation che noi stiamo subendo». Così il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, al Tg di La7 replica al presidente del Consiglio che oggi in un videomessaggio ha sostenuto che ci fosse l'intenzione di far cadere il governo con il voto a Montecitorio sulla mozione in materia di giustizia.
«Quando il presidente del Consiglio dice che anche oggi abbiamo cercato di farlo cadere - spiega Casini - gli sfugge che in democrazia l'opposizione possa votare contro la maggioranza. Non c'è nessun complotto stiamo perdendo il senso della realtà».