Maroni, Calderoli e Tremonti: poco democratico, niente festa PD
«Non esiste che Cota non sia stato invitato. Contro il Governatore in carica atteggiamento antidemocratico e irresponsabile»
ROMA - «A fronte dell'atteggiamento non democratico degli organizzatori della festa del Pd che non accettano il voto popolare e neppure rispettano le istituzioni, rinunciamo a partecipare alla festa nazionale del Pd in programma a Torino». Lo hanno dichiarato in una nota congiunta il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli, il ministro dell'Interno Roberto Maroni e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
LA NOTA - «Non è pensabile che il Governatore Cota, eletto dal popolo e in carica, non sia stato invitato in un contesto in cui sono stati invitati altri rappresentanti istituzionali - si legge ancora nella nota -. Si vuole far credere che esista una mancanza di legittimazione e di funzionalità in una istituzione importante come la Presidenza della Regione. Questo atteggiamento è appunto antidemocratico ed irresponsabile dal punto di vista istituzionale. La posizione degli organizzatori denota, inoltre, un'idea della politica legata al palazzo e alle poltrone e non alle idee che non ci trova d'accordo».
IL GOVERNATORE - Mercoledì era stato lo stesso Cota a intervenire sul mancato invito del Pd alla Festa Democratica. «Sono state invitate cariche istituzionali di schieramenti opposti. Il mancato invito del presidente della Regione ospitante - ha spiegato il governatore - appare una cosa senza precedenti che la dice lunga su un certo concetto di democrazia o meglio di scarsa democrazia. Probabilmente questa mancanza, a quanto leggo da certe dichiarazioni, è uno strascico di vicende del Pd torinese. Non penso - conclude Cota - sia farina del sacco di Bersani».
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