28 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Bufera sulle parole di Montezemolo

ItaliaFutura: premier delude. Il Pdl: provi lui in politica

«Berlusconi-Fini-Bossi hanno il dovere di chiudere lo scontro». Cicchitto: «Scenda in campo». Pd: «Bene Montezemolo, noi lavoriamo per l'alternativa»

ROMA - «Se la storia recente dell'Italia ci insegna qualcosa è che andare alle elezioni, tanto più con questa indecorosa legge elettorale, non risolverà alcun problema. Perderemmo solo altri sei mesi in un momento cruciale per il paese e in un contesto economico internazionale tutt'altro che stabilizzato». Lo scrive Italia Futura, la fondazione di Luca Cordero di Montezemolo, sul suo sito internet.
«Berlusconi, Fini e Bossi (il quale è spesso apparso essere qualcosa in più di un semplice alleato di governo) - prosegue - hanno dunque il dovere di chiudere uno scontro istituzionale che non è degno di un paese civile, di ricompattare la maggioranza sulla base di un programma anche minimo di riforme essenziali per i cittadini e di completare la legislatura».
«Se, al contrario - conclude Italia Futura - sceglieranno la via della rottura e delle elezioni, venendo meno agli impegni presi con gli italiani, saranno pienamente responsabili delle conseguenze, imprevedibili e potenzialmente gravissime, che un'ennesima stagione di scontri e di veleni potrà avere su un paese ricco di speranze e talenti ma sempre meno capace di guardare con fiducia alla politica e alle istituzioni».

SU BERLUSCONI - «Un leader si misura sulla base dei risultati. Questi, nel giudizio dei cittadini, sono deludenti e ciò conterà nella valutazione del suo operato più di tutte le elezioni vinte per difetto di concorrenza, grande capacità comunicativa e straordinari mezzi organizzativi e mediatici«». È l’opinione della fondazione Italia Futura sul presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. «L'ennesima ordalia elettorale rappresenterebbe il peggior finale di una lunga e improduttiva stagione politica», aggiunge Italia Futura, secondo cui «il bilancio della seconda repubblica è fallimentare». L'associazione vicina all'ex presidente della Fiat parla infatti di un «Paese bloccato, invischiato in una transizione infinita e privo di un progetto comune». Senza contare poi, prosegue Italia Futura sul suo sito internet, «che il fallimento della seconda repubblica è certificato dalle parole di Berlusconi, che dopo quasi dieci anni da presidente del Consiglio si dichiara impossibilitato a governare per colpa delle istituzioni che non è stato capace di riformare». «Questa legislatura - è il giudizio secco di Italia Futura - si sta chiudendo con un conflitto istituzionale, e tra schizzi di fango, senza precedenti».

CICCHITTO - Luca Cordero di Montezemolo «deve avere il coraggio di scendere in politica in modo esplicito», secondo il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.
«Allo stato, invece, parla di politica per interposta Italia Futura che afferma che i risultati del governo sono deludenti», prosegue Cicchitto in una nota. «Non ci sembra proprio, visto che questo governo ha messo al riparo il Paese dalle conseguenze di una crisi economica internazionale durissima, come è stato riconosciuto anche dalla Comunità Europea. Montezemolo, come anche qualcun altro, per ora sta in riva al fiume, sperando che passino le spoglie dei suoi avversari di centrodestra. Ma - conclude Cicchitto - corre anche il rischio di rimanerci indefinitamente, su quella riva, a scrutare l'acqua, mentre il tempo scorre, gli anni passano e la nebulosa centrista rimane allo stato gassoso».

LA RUSSA - «Rispondo scherzando ma non troppo. Montezemolo ha confuso la politica con gli anni d'oro della Fiat quando, grazie alla protezione nazionale, vinceva perchè non aveva concorrenti. Berlusconi invece negli anni di concorrenti ne ha sbaragliati cinque». Così il coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, replica all'editoriale apparso sul sito di Italia Futura. «Nell'ordine - ricorda - erano: Occhetto, Prodi, D'Alema, Rutelli e Veltroni. Avanti il prossimo, anche se non credo sarà Montezemolo perchè mi sembra restio a scendere in politica in prima persona».

BONDI - «E' una bella notizia la presa di posizione di Montezemolo. Speriamo che si decida a sciogliere i residui tentennamenti e compia una chiara e coerente scelta politica». Lo afferma in una nota il coordinatore nazionale del Pdl, Sandro Bondi. «Le idee e neppure i mezzi gli mancano per dimostrare - aggiunge - ciò che vuole e soprattutto è capace di fare per il bene del nostro paese. La democrazia si avvantaggerà di posizioni coraggiose e trasparenti».

PD - Il Pd valuta positivamente l'analisi politica di Italia Futura, la fondazione di Luca Cordero di Montezemolo: coincide con la nostra, fanno notare ambienti democratici, che si dicono d'accordo con l'esigenza «di uscire da questa fase e aprirne una nuova».
Nell'articolo-manifesto che 'Italia futura' ha pubblicato oggi sul sito si «mette in luce un problema che il Pd sostiene da tempo: è ovvio - si sottolinea - che sia deludente la fase di Berlusconi, bisogna lavorare a quello che alcuni chiamano 'concorrenza', noi 'alternativa'. L'analisi è simile, simile è lo sbocco, trovare l'alternativa. Il Pd sta lavorando a questo».
E' la «fine del berlusconismo», insomma, l'obiettivo da raggiungere: poi, si può anche ipotizzare «un governo che realizzi poche cose, compresa la riforma della legge elettorale», prima di tornare al voto. Fermo restando che - si precisa sempre da ambienti Pd - che «non spetta a noi decidere se andare ad elezioni». In ogni caso, «non sarebbe questo governo a dover continuare, alle prese con «tregue armate, deboli», che «possono durare qualche mese» ma non sono in grado di «dare un futuro all'Italia».

BOCCHINO - «Montezemolo fa delle osservazioni dall'esterno della politica. Se deciderà di scendere in campo, dovrà misurarsi con il consenso». Lo dice il finiano Italo Bocchino, intervistato dal Tg3, a proposito del manifesto di Italia Futura. L'ex presidente Fiat sarebbe un interlocutore per i finiani? «Per adesso - è la risposta del capogruppo di Futuro e libertà alla Camera - noi ci confrontiamo con ampi settori della maggioranza. Se la maggioranza dovesse venir meno perchè Berlusconi avrà voluto sfasciare il centrodestra, certo non noi, tutti - dice Bocchino - potranno essere interlocutori».