19 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Dopo il pressing del Colle

Sviluppo, Berlusconi lascia l'interim

Il presidente del Consiglio: «La prossima settimana verrà nominato il successore di Scajola. Da ministro ho fatto cambiamenti importanti»

MILANO - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ha detto che «probabilmente la prossima settimana» verrà nominato il nuovo ministro per lo Sviluppo economico, Dicastero del quale ha lui stesso l'interim dopo le dimissioni di Claudio Scajola.
«Siamo a buon punto - ha detto durante il vertice Italia-Russia - mi sono sufficientemente reso consapevole delle attività e responsabilità. Ho fatto qualche cambiamento importante» che coinvolge altri ministeri.

IL PRESSING DEL COLLE - «L'istituzione governo non può ormai sottrarsi a decisioni dovute, come quello della nomina del titolare del ministero dello Sviluppo economico o del presidente di un importante organo di sorveglianza come la Consob» ha detto il presidente della Repubblica alla cerimonia del Ventaglio. Un appello che ha raccolto il plauso dell'opposizione. «Non abbiamo un ministro dello Sviluppo economico da mesi, Napolitano ha fatto bene a ricordarlo, ci sono pezzi di industria in discussione e nessuno se ne occupa» ha detto il leader del Pd, Pier Luigi Bersani. «Esprimiamo grande soddisfazione per le parole del Presidente della Repubblica» hanno fatto eco al segretario dei democratici i i capigruppo Idv di Senato e Camera, che sulla questione del «delicatissimo dicastero» e dell'interim avevano inviato una lettera a Napolitano.

BERSANI: «ALLA BUON'ORA» - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, «due mesi fa aveva promesso di fare un nuovo ministro allo Sviluppo economico in 48 ore. Purtroppo, fa notare il segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani, non è stato così: «Credo che la sollecitazione del capo dello Stato abbia avuto un certo effetto, per adesso verbale».
«Alla buon'ora - commenta Bersani dalla festa dell'Unità di Mezzolara di Budrio - sono mesi che non abbiamo un presidio di nessun genere su problemi fondamentali come la crisi economica e le crisi industriali così eclatanti come quella della Fiat. Non c'è nessuno in bottega». Secondo il segretario del Pd «è assolutamente da irresponsabili abbandonare quel presidio».
Tra l'altro, fa notare Bersani, quello dello Sviluppo economico è «un ministero che si sta disfacendo perchè ognuno ne prende su un pezzo. Io non so il nuovo ministro cosa troverà».