Berlusconi: nel partito tutto bene, tutto a posto
Dichiarazione di distensione dal premier dopo il vertice a Palazzo Grazioli. Cicchitto a Granata: «L'azione del governo contro la mafia è sotto gli occhi di tutti»
ROMA - «Tutto a posto, tutto bene». Il premier e leader del Pdl, Silvio Berlusconi, risponde così ad una domanda dei giornalisti sulla situazione interna al partito, al termine del vertice di Palazzo Grazioli.
«TUTTO A POSTO» - Il presidente del Consiglio è sceso nel cortile della sua residenza romana per ricevere in dono un mosaico di due metri per due, realizzato con 5.400 tessere di marmo estratto e lavorato a Cautano, in provincia di Benevento, che lo ritrae insieme alla madre Rosa. Il premier ha voluto mostrare la realizzazione ai giornalisti invitandoli ad entrare a Palazzo Grazioli. Ma nessuna risposta è stata data alle domande sull'attualità politica: «Sapete che parlo solo in conferenza stampa», ha ribadito il premier. L'unica battuta è arrivata alla domanda se anche le tessere del 'mosaico' del Pdl si potessero ricomporre: «Tutto bene, tutto a posto».
CICCHITTO SU GRANATA - Dal vertice del Pdl è arrivato poi un giudizio duro e negativo nei confronti delle dichiarazioni di Fabio Granata, esponente finiano del partito di maggioranza. «Abbiamo rilevato negativamente - ha detto Cicchitto lasciando il vertice - le dichiarazioni dell'onorevole Granata sul problema della mafia e sul fatto che lui ha detto testualmente che pezzi di istituzioni e di governo ostacolano la ricerca della verità sulle stragi del '92-'93. Questo - ha scandito il parlamentare Pdl - è destituito di fondamento e inoltre l'azione del governo contro la mafia è sotto gli occhi di tutti», conclude il capogruppo del Pdl.
LA REPLICA DEL «FINIANO» - «Sulle mafie l'azione del Governo e'stata molto efficace e coerente sul piano repressivo. Sul piano legislativo,grazie al Parlamento e alla spinta di alcuni di noi,altrettanto efficace su Agenzia nazionale beni confiscati (approvata da odg mio e di Angela Napoli). Sulle intercettazioni l'azione legislativa sta diventando accettabile attraverso la nostra spinta determinante,mentre sul rapporto con le Procure titolari di inchieste sulle stragi è piena di contraddizioni e di molti atteggiamenti pregiudizialmente ostili. Bene Alfano oggi su Lari ma su Spatuzza le decisioni sono state gravi e da rivedere con senso di responsabilità ».
Così ha commentato Fabio Granata le parole del coordinatore del Pdl Ignazio La Russa e del capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto sulle sue recenti dichiarazioni.
«E' comunque sorprendente - continua Granata - che i vertici del Pdl anziché occuparsi della questione morale che attraversa il partito e la politica e la società italiana e delle vicende gravissime che da Palermo alla Campania alla Toscana riguardano nostri esponenti di spicco, si preoccupino di stigmatizzare la mia posizione, peraltro in linea con quei valori di legalità repubblicana una volta cari anche a La Russa e da me sostenuti come imprescindibili ».
«Che sulle stragi ci sia il coinvolgimento pieno di pezzi dello Stato e che la decisione di non concedere il regime di protezione a Spatuzza siano elementi conclamati di difficoltà nell'accertamento di verità e giustizia - ribadisce e sottolinea il Vicepresidente finiano dell'Antimafia - è una verità oggettiva. Le mie,quindi sono state parole non solo ampiamente «entro le righe», ma doverose e comunque coerenti con la cultura politica che ha caratterizzato la mia militanza nella destra italiana e ,spero,nel Pdl dove non coltivo insieme a tanti altri,la maggioranza,provenienti da An e da Forza Italia, ne'affari, ne'dossier e neanche rapporti con ambienti discutibili se non torbidi».
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