27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Inchiesta eolico

Cosentino si dimette, ma continua la crisi interna al Pdl

Evitato il voto sulla mozione di sfiducia. E Berlusconi dice: «Fini non si fermerà qui...». Pd: Pdl cade a pezzi. Idv: ora l'arresto

ROMA - Nicola Cosentino si è dimesso ma continua la crisi interna al Pdl. Cosentino ha lasciato la carica di Sottosegretario all'Economia per non esporre l'esecutivo a quella che si annuncia una resa di conti interna, in Campania fra lui e Italo Bocchino, e a livello nazionale fra il premier Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Cosentino, al centro della bufera da giorni perché sotto inchiesta per associazione segreta in quella che ormai viene chiamata l'indagine «P3», ha respinto ogni accusa, puntando il dito contro Bocchino e Fini chiamati per nome e cognome, ispiratori di «manovre interne» al Pdl «contro il cambiamento», mentre sarebbero solo a caccia del potere.

Berlusconi da parte sua in un comunicato ha condiviso la scelta di Cosentino, ma dicendosi convinto della sua «totale estraneità» alle accuse che gli sono state rivolte.
Ma il premier non si fida e pensa che Fini non si fermerà qui anzi continuerà a minare l'attività del governo. Proprio il presidente della Camera ieri aveva messo in calendario la mozione di sfiducia contro il sottosegretario.
Ribolle quindi la situazione interna al partito, e a un vertice di maggioranza Berlusconi ieri non ha nascosto la sua irritazione, dicendo che Fini dà lezioni di legalità, quando invece punta solo al potere. Concetto poi esplicitato nella nota di Cosentino che secondo fonti Pdl «ha ovviamente avuto l'imprimatur di Berlusconi».

La caduta di Cosentino potrebbe non fermarsi qui. Nel vertice di maggioranza gli esponenti ex An avrebbero chiesto di valutare anche l'atteggiamento da tenere nei confronti delle richieste che potrebbero continuare ad arrivare di dimissioni di Cosentino anche da coordinatore del partito in Campania. La questione - spiega un'altra fonte - potrebbe porsi di nuovo in seguito: «Oggi Berlusconi non poteva 'ucciderlo' levandogli tutto». Ugualmente, Berlusconi non avrebbe intenzione per ora di accogliere la richiesta di Frattini e Gelmini di un coordinatore unico del partito, anche se in agosto convocherà i vertici per ragionare sui nuovi assetti del Pdl.