29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Ddl intercettazioni

Berlusconi: capitolo chiuso, Fini si adegui

«Il ddl sarà legge entro l'estate». Per la manovra economica si ipotizza un coordinamento a palazzo Chigi

ROMA - Un capitolo chiuso, perché l'Ufficio di presidenza si è svolto appena una settimana fa e non c'è motivo per modificare una decisione che è stata assunta all'unanimità. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, vuole che il ddl sulle intercettazioni diventi legge entro l'estate, a dispetto delle 'resistenze' dei finiani.

La manovra ha la precedenza perchè si tratta di un decreto? Basta leggere il 'mattinale' per capire che a palazzo Chigi la convinzione è che ci sia il tempo per varare entrambe i provvedimenti prima della pausa agostana. «Due leggi in un mese e mezzo - è scritto - non sono un super lavoro terribile» a meno che «non si voglia avvalorare, anche agli occhi di una opinione pubblica non molto benevola verso la politica, l'immagine di un Parlamento che discute all'infinito e non decide».

E' questa la linea che dovrebbe essere confermata anche dal vertice del Pdl convocato domani all'ora di pranzo dal premier a palazzo Grazioli. Oltre ai tre coordinatori del partito e ai capigruppo, saranno infatti presenti anche l'avvocato Niccolò Ghedini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Stiamo discutendo questa legge da due anni, il testo - è il ragionamento che Berlusconi ha consegnato ai suoi - è stato visto e rivisto, questa legge va fatta il prima possibile. A questo punto è una questione di serietà. Per questo si continua a non escludere l'ipotesi che anche alla Camera il ddl passi con la fiducia.

Mentre alcuni 'pontieri' continuano a lavorare e a tessere addirittura la trama di un nuovo patto fondativo, tra i due cofondatori del partito resta il gelo. Certe uscite, da Gianfranco Fini in giù, vengono considerate dal premier soltanto ricerca di visibilità sui giornali. Tanto che il sospetto - dalle parti di palazzo Grazioli - è che i finiani alzino ancora la voce sulle intercettazioni, nonostante l'accordo in Ufficio di presidenza - puntando in realtà 'pesare' nella discussione sulla manovra. E, infatti, viene riferito, anche il provvedimento economico sarà al centro dell'incontro che si terrà domani nella residenza romana del premier.

I 'finiani' oggi si sono riuniti e hanno di fatto messo in cantiere una sorta di contromanovra. Berlusconi vuole 'controllare' la partita delle modifiche in prima persona e per questo - viene spiegato - si sta ipotizzando la creazione di un coordinamento a palazzo Chigi per valutare le proposte 'accettabili'. Fermo restando - come Berlusconi ha ripetuto più volte - che i saldi non si possono toccare.