5 maggio 2024
Aggiornato 20:30
Il ministro alla trasmissione «In mezz'ora»

Calderoli: l'alternativa a Berlusconi sono le elezioni

Su Fini: «Perenne ruolo di delfino che non spicca mai il volo». Unità d'Italia: «Non so se saremo a celebrazioni»

MILANO - «Il governo ha i numeri per andare avanti e fare le riforme, in alternativa ci sono solo le elezioni». Lo afferma Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione legislativa, ospite della trasmissione «In mezz'ora«. A una domanda dell'Annunziata sulla possibilità che la Lega partecipi a un governo tecnico per fare le riforme guidato da Giulio Tremonti, la risposta è netta: «No. L'elettorato ha dato il proprio consenso a una persona che è Berlusconi. E poi la prima persona che sarebbe contraria è Tremonti stesso».

FINI DELFINO - Roberto Calderoli interpreta lo scontro tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi anche come il frutto della «frustrazione del presidente della Camera rispetto al ruolo perenne di delfino del premier che non spicca mai il volo». Il ministro leghista osserva che Fini ha fatto «una scelta istituzionale che lo ha allontanato dalla partecipazione attiva» ma quel ruolo di delfino «deve conquistarselo sul campo dimostrando di essere in grado di sostituire Berlusconi dentro il Pdl e nel rapporto con la Lega».

BONIVER - «Giusto Calderoli che nega ipotesi di governo tecnico. Dopo la fiammata di Fini contro Berlusconi ed aspettando che le ceneri si posino a terra si capirà meglio che il Governo Berlusconi non ha alternative. Il vero ostacolo rimane il modo di procedere in Parlamento con regolamenti auto paralizzanti che impediscono la rapida approvazione di provvedimenti governativi. Tutto questo dovrà essere superato per procedere al più presto alla modernizzazione del sistema politico che necessita di riforme urgenti». Lo ha affermato Margherita Boniver, deputato del PDL e Presidente del Comitato di Schengen.

UNITÀ D'ITALA - Roberto Calderoli accende la polemica politica di oggi annunciando anche che probabilmente non parteciperà alle celebrazioni per il 150esimo dell'unità di Italia. Parole che il Pd e tutte le opposizioni condannano giudicandole «sconcertanti» ancor di più perché pronunciate da un ministro della Repubblica.
Il ministro leghista incalzato da Lucia Annunziata durante la trasmissione sulla partecipazione della Lega alle celebrazioni ha risposto così: «Non lo so, vedremo. Ma penso che la miglior risposta sia realizzare l'unità d'Italia attraverso il federalismo. E' inutile parlare di un totem sapendo che ci sono differenze nel paese». «La celebrazione in se stessa ha poco senso - ha insistito Calderoli -, trovo che sia meglio dare soluzioni, sollevare la bandiera non basta».

SCOPPIA LA POLEMICA - Una posizione che per l'opposizione stride con il ruolo di ministro che ha giurato fedeltà alla Repubblica, osserva Leoluca Orlando di Idv che poi sollecita Calderoli «se vuole essere credibile, a colpire i 'ladroni' della sua coalizione, a Roma come nelle realtà locali». Le dichiarazioni di Calderoli sono sconcertanti, ma purtroppo non originali perché ormai è diventata una triste abitudine che i ministri della Lega esternino contro la Costituzione e l'unità d'Italia», dice a nome del Pd parla il responsabile Cultura, Matteo Orfini. E il segretario Udc, Lorenzo Cesa si chiede a questo punto «se quel Federalismo che il governo sta varando, e al quale solo l'Udc ha avuto la coerenza di opporsi, seguirà la linea oggi chiaramente espressa dal ministro Calderoli, sicuramente più secessionista che federalista».