Primo anniversario del sisma, tutte le iniziative
Celebrazioni in ricordo delle 308 vittime. Napolitano: «Nel sisma l'Italia unita. Protezione civile si dedichi a calamità»
L'AQUILA - Tante, tantissime le iniziative che, tra ieri e il 6 aprile, sono state organizzate in occasione del primo anniversario del sisma che lo scorso anno ha colpito l'aquilano. Le iniziative sono organizzate dal coordinamento del Comune dell'Aquila, Prefettura, Forze dell'Ordine, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, associazioni culturali ed umanitarie cittadine, il Comitato Vittime Casa dello Studente e gli altri Comitati sorti dopo il 6 aprile.
Le manifestazioni del Ricordo si sono aperte ufficialmente il tardo pomeriggio di ieri, quando da Tornimparte, Poggio Picenze, Lucoli e Castelnuovo sono partite delle staffette di cittadini accolte alle 20.30 a Piazza Duomo dalla Corale Gran Sasso «L'Aquila Bella Mè». Il Coordinamento 6 aprile chiede a tutti i partecipanti «il silenzio, sono assolutamente vietati striscioni di partiti politici, croci da portare in processione e slogan di protesta».
Dopo le celebrazioni della notte, culminate alle 3.32, a piazza Duomo, con la lettura dei nomi delle vittime prima delle celebrazione della Santa Messa nella Basilica di Collemaggio, oggi le celebrazioni riprenderanno, alle 9, nella caserma della Guardia di Finanza: alle 9.30 in piazza 6 Aprile avrà luogo la posa di una corona in ricordo delle vittime. Poi, nel pomeriggio, si tornerà nel centro storico dell'Aquila: alle 15 i cittadini realizzeranno una «Corona Umana» con la collaborazione dei bambini e verranno liberati in aria dei palloncini e palloni bianchi, a simboleggiare, come sottolineato dai comitati vittime della casa dello studente, degli studenti universitari e del convitto nazionale, «le 308 vittime del terremoto e tutti gli anziani che, allontanati dalla loro città e separati dai loro affetti, hanno perso la vita». L'iniziativa, che sarà ripresa dall'alto, coinvolgerà numerose zone della città: Fontana Luminosa, via Castello, via Zara, S. Bernardino, Corso, piazza Duomo, FedericoII, Villa Comunale, Collemaggio, via Caldora, via Strinella.
IL MESSAGGIO DI NAPOLITANO - La Protezione civile deve dedicarsi alle «calamità naturali», evitando di «perdersi in altre direzioni». Lo scrive il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un passaggio del messaggio inviato alle popolazioni colpite dal terremoto abruzzese. «La Protezione Civile - dice Napolitano - costituisce un sistema complesso - al cui vertice si colloca l'apposita struttura costituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e presente anche capillarmente sul territorio - destinato ad interagire con le altre istituzioni pubbliche centrali e locali, per mobilitare e integrare tutte le energie e le competenze che occorre coinvolgere nelle situazioni di emergenza».
Si tratta, sottolinea, di un «un modello organizzativo sviluppatosi e progressivamente perfezionatosi a partire dagli anni '90, dotato di poteri eccezionali e che ha raggiunto livelli di straordinaria efficienza, riconosciuti anche a livello internazionale. Un modello che è chiamato a fronteggiare le calamità naturali e ad esse deve dedicarsi, senza perdersi in altre direzioni di intervento pubblico per ovviare alle lentezze di procedure ordinarie non ancora rinnovate e semplificate come è necessario da tempo».
BERLUSCONI: «ITALIANI FIERI» - Gli italiani devono essere «fieri» per quanto è stato fatto a L'Aquila dopo il terremoto. Lo dice il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una intervista al Centro che uscirà domani: «I miracoli li fa solo il Signore. Noi certamente abbiamo garantito uno sforzo di assistenza agli aquilani che non ha pari nella storia del nostro Paese e che è stato indicato come un modello a livello internazionale. Su questo non ci possono essere dubbi: nella tragedia, l'Italia si è dimostrata unita e generosa con gli aquilani e lo Stato ha fatto lo Stato, con tempestività ed efficienza».
Aggiunge Berlusconi: «Tutti hanno fatto la propria parte: non solo il Governo e gli angeli della Protezione Civile. Anche il servizio sanitario nazionale, gli enti locali, le forze armate e di polizia, il mondo del volontariato. Gli italiani devono essere fieri di quanto è stato fatto all'Aquila».p>
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