23 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Elezioni regionali

Berlusconi: il voto ha premiato il Governo

Fini si congratula per la vittoria con il Premier ma avverte: «Arginare il Carroccio»

ROMA - Un voto che «premia il governo», ergo se stesso e la sua leadership. A quasi 24 ore dalla chiusura delle urne, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha deciso di affidare a una nota il suo commento sull'esito delle Regionali. Il premier assicura che i prossimi tre anni saranno quelli buoni per fare le riforme e cerca di spazzare via fantasmi di competizione al Nord sottolineando che l'alleanza tra Pdl e Lega è «robusta». Il Cavaliere - spiegano nel suo entourage - si sente rafforzato e a questo punto vuol far tornare a pesare il suo ritrovato «decisionismo» forte anche di un voto che considera una conferma del fatto che gli elettori sono con lui e che vogliono una sua maggiore incisività nell'azione di governo.

I COMPLIMENTI DI FINI - Oggi Berlusconi ha sentito (ancora) Umberto Bossi e, soprattutto, ricevuto una telefonata da Gianfranco Fini. Il presidente della Camera, viene riferito, ha riconosciuto la «vittoria personale» di Berlusconi e anche il suo «importante contributo» per la conquista del Lazio da parte della Polverini. Ma allo stesso tempo avrebbe rimesso sul piatto la questione del rapporto della Lega: alleato 'strategico'- avrebbe detto - ma a cui non si può permettere di 'strabordare'. Il perno della coalizione - sarebbe stato il ragionamento di Fini - deve essere il Pdl. I due co-fondatori del partito si dovrebbero vedere dopo Pasqua e al centro del confronto ci sarà appunto l'agenda delle riforme.

PRESIDENZIALISMO - Lo stesso Fini avrebbe ricordato di essere stato sempre favorevole al presidenzialismo, ma avrebbe sottolineato la necessità di dare dare al tema un approccio diverso da quello propagandistico, soprattutto ora che la campagna elettorale è finita. Berlusconi, viene riferito, avrebbe accolto favorevolmente la telefonata di Fini convinto però anche che, dopo l'esito elettorale, difficilmente il presidente della Camera avrebbe avuto interesse a rinfocolare le polemiche. D'altra parte per Berlusconi la priorità resta quella di cambiare la giustizia e, di pari passo, la forma di governo ed è convinto di poter ottenere entrambi gli obiettivi con la sponda della Lega, pronta ad assecondare questa agenda, in cambio di garanzie sul federalismo.
In quest'ottica, il premier avrebbe anche dato mandato ai vari pontieri di esplorare le possibilità di confronto con l'opposizione, purché non avanzino veti perché «altrimenti - sarebbe il suo ragionamento - abbiamo i numeri per farle da soli e il consenso per vincere il referendum».

LE DIMISSIONI DI FITTO - A «guastare» la festa post-elettorale del premier ci si sono messe però le dimissioni da ministro di Raffaele Fitto. Con chi ha avuto modo di parlargli, Berlusconi non ha nascosto la sua rabbia per il risultato pugliese né le «colpe» che attribuisce al suo ministro che impose la scelta di Rocco Palese facendo saltare un accordo con Adriana Poli Bortone. In più il premier si sarebbe infastidito perché la notizia, diffusa via agenzie, non gli era stata «preannunciata». Di fatto, a sera le dimissioni non sono state ancora respinte. La questione - spiegano dall'entourage del Cavaliere - potrebbe essere affrontata in un ufficio di presidenza del Pdl (essendo la vicenda legata a un fatto elettorale) o dal governo (essendo un ministro). In molti nel Pdl, però, scommettono che dopo aver tenuto sulla corda Fitto il premier lo confermerà ministro anche per non aprire le porte a qualcosa di molto simile a un rimpasto, visto che c'è anche da sostituire Luca Zaia all'Agricoltura.